(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 4 nov. - Un business criminale che nella sola Europa frutta ai trafficanti 6 miliardi di euro l'anno. Milioni di donne, uomini e bambini che nel mondo vengono trafficati, schiavizzati a scopo di sfruttamento sessuale e lavorativo. Numeri sui quali e' impossibile fare delle stime precise perche' appartengono ad un mondo oscuro e sommerso. Secondo le organizzazioni internazionali crescono di anno in anno, come ha ricordato Papa Francesco: "Sono i piu' indifesi, ai quali viene rubata la dignita', l'integrita' fisica e psichica, perfino la vita", persone sfruttate "approfittando della loro poverta' ed emarginazione".
Il Papa ha incontrato nei giorni scorsi un centinaio di delegati da 30 Paesi che fanno parte del Gruppo Santa Marta da lui istituito due anni fa per combattere "la piaga sociale della tratta di persone, legata a nuove forme di schiavitu'". Ha ascoltato il report del cardinale Vincent Nichols, arcivescovo di Westminster e presidente della Conferenza episcopale d'Inghilterra e Galles, su questi due anni di attivita' dell'organismo, che riunisce vescovi, responsabili delle forze dell'ordine, sacerdoti, religiose, rappresentanti di organizzazioni che lottano contro la tratta. Ma soprattutto ha prestato ascolto alle storie delle vittime. Molti tratti comuni di queste storie li conosce molto bene: lui stesso in Argentina ha contribuito a liberare dalla tratta e dal lavoro-schiavo moltissime persone. Due di queste erano presenti all'incontro.
"Migliaia di vittime sono state salvate negli ultimi due anni ma c'e' anche tanta frustrazione per cio' che deve essere ancora fatto", ha spiegato il cardinal Nichols.
L'iniziativa, poi confluita nel Gruppo Santa Marta, e' infatti iniziata in Inghilterra, poi si e' estesa ad altri Paesi europei, alle Americhe, all'Asia. Il cardinal Nichols ha descritto al Papa i progressi fatti negli ultimi due anni in termini "di azioni penali nei confronti dei criminali e cura delle vittime". Tra i passi in avanti nei singoli Paesi il cardinal Nichols ha raccontato della Nigeria, dove le cause della tratta vengono combattute "con l'uso creativo della terra"; degli Stati Uniti e della Colombia, dove vengono usate "le piu' moderne tecnologie". E della "stretta collaborazione tra Chiesa e polizia" in Lituania ed Argentina. "Con angoscia- ha aggiunto- siamo venuti a sapere del commercio di organi umani e di parti del corpo su cui si sta lottando in Mozambico", mentre grandi progressi sono stati fatti in Germania, Spagna e Polonia. Il card. Nichols ha chiesto poi "cambiamenti legislativi" e attenzione particolare ai bambini, visto che il numero di minori migranti soli che arrivano in Europa aumenta in continuazione.
"Il 25% dei migranti ha meno di 16 anni, sono i piu' vulnerabili- ha ricordato- Dobbiamo aiutarli e integrarli: saranno una grande ricchezza per i nostri Paesi in futuro se riusciamo a fare spazio per accoglierli oggi".
Dal punto di vista dell'Africa- da una sola regione della Nigeria, Edo State, provengono l'80% delle donne trafficate a scopi sessuali- il cardinale John Olorunferni Onayekan, arcivescovo di Abuja, non usa mezzi termini per denunciare la "contraddizione e l'ipocrisia tremenda dell'Europa, specialmente quando si parla di prostitute".
(Wel/ Dire)