(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 4 nov. - "I bambini e le donne sono le principali vittime del Daesh come dimostrano le immagini davvero forti che vediamo scorrere dietro di noi.
Sono le principali vittime in ogni guerra ovunque nel mondo. In particolare qui stiamo parlando dei bambini del Daesh, che li usa cinicamente per trasformarli in giovani mujahidin. La differenza e' che una volta i bambini venivano coinvolti nella guerra nonostante la loro giovane eta', mentre oggi sono utilizzati sempre di piu' proprio per la loro giovane eta' e non solo nel Daesh, ma anche in Africa o in Asia". Cosi' la giornalista Carmen Lasorella intervenuta all'incontro 'I bambini del Daesh' nell'ambito della settima edizione del festival della Diplomazia organizzato a Palazzo Giustiniani a Roma.
La giornalista ripercorre le tappe che hanno preceduto la nascita del Daesh in Medio Oriente e sottolinea come i bambini vengano indottrinati perche' costituiscono "una sorta di assicurazione sul futuro". Un sistema educativo e di addestramento paramilitare che li forma alla violenza, a diventare i soldati del Califfato di domani, in cui Lasorella rileva una somiglianza con il regime nazista. Un altro punto di contatto con i totalitarismi europei degli anni Trenta sta proprio nell'apparato propagandistico "che e' straordinario e si avvale delle piu' moderne tecnologie web e social". Per questo, aggiunge la giornalista "se loro utilizzano il web per reclutare soldati, anche noi dobbiamo utilizzare il web per scoraggiare i giovani a diventare terroristi", lavorando sempre di piu' per scongiurare la guerra e "trovare un nuovo equilibrio mondiale, perche' senza equilibrio non c'e' futuro".
"Noi giornalisti- conclude Lasorella- dobbiamo impegnarci a garantire un'informazione accurata, a conoscere in profondita' queste problematiche, nella consapevolezza che questo dei bambini del Daesh non e' un problema solo musulmano ma dell'intera comunita' internazionale".
(Wel/ Dire)