(DIRE- Notiziario settimanale Minori) Roma, 4 mar. - "La violenza, gli arresti e le restrizioni alla libera circolazione a Hebron e nelle altre aree palestinesi occupate continuano ad avere un terribile impatto sull'infanzia". Lo denuncia, in una nota, l'Ong attiva in Palestina "Sos Villaggi dei bambini", che riporta la testimonianza di un suo collaboratore. "Tutti i bambini e ragazzi di Hebron, Betlemme, Beit Ummar, Dura e Saer, aree che hanno visto un aumento della violenza e scontri tra palestinesi e israeliani, sono drammaticamente traumatizzati. Gli effetti dei checkpoint, degli arresti domiciliari, dell'utilizzo di proiettili di gomma e lacrimogeni sui bambini, sono l'aumento di angoscia, paura, crisi di panico, insonnia e incubi, sentimento di morte e distruzione della sfera simbolica affettiva nel vedere la morte o l'umiliazione dei propri genitori impotenti. Il movimento dentro e fuori dalla citta' di Hebron e nei villaggi circostanti e' limitato. Le strade sono bloccate, le scuole chiuse", dice.
L'Onu, riporta ancora il collaboratore, "ha segnalato nel dicembre 2015 che 4.200 bambini di Hebron sono stati costretti a passare attraverso i checkpoint per andare a scuola". Secondo gli insegnanti, i bambini non sono in grado di concentrarsi e mostrano gravi segni di disagio psico-sociale, prosegue il testimone, e conclude raccontando che "alcuni bambini hanno anche assistito all'uccisione di parenti o amici" oltre che ai numerosi arresti da parte dell'esercito israeliano.
Nel mese di febbraio, ricorda ancora l'organizzazione, un alto funzionario delle Nazioni Unite ha condannato la detenzione da parte di Israele di oltre 525 palestinesi, molti dei quali minorenni. Da oltre una decina di anni i maltrattamenti dei bambini palestinesi nel sistema detentivo militare israeliano sono ampiamente diffusi e sistematici. Anche Unicef ha pubblicato un rapporto in tal senso. Inoltre, il sistema militare detentivo di Israele che colpisce i bambini e' una anomalia", conclude il testimone in contatto con l'Ong.
(Wel/ Dire)