"Un piano prevenzione da videodipendenza con scuola e famiglie"
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 20 mag. - Un programma di prevenzione ed educazione regionale per prevenire il fenomeno dei bambini 'drogati' di tablet, tv e cellulari. Lo chiedono, con un'interrogazione alla Giunta dell'Emilia-Romagna, i consiglieri del M5s Andrea Bertani (vicepresidente della commissione Politiche sociali) e Raffaella Sensoli, che traggono spunto dalla pubblicazione di una ricerca sugli effetti dannosi per il cervello dei piu' piccoli provocati dall'esposizione prolungata ai nuovi strumenti tecnologici. Uno studio dello psicologo Aric Sigman, infatti, ricordano i consiglieri, "evidenzia come in media ogni giorno i bambini passino dalle due alle sei ore davanti a un schermo, piccolo o grande che sia". Un'esposizione che, sempre secondo la ricerca, "provocherebbe dei cambiamenti nel cervello molto simili a quelli che si riscontrano in alcolisti e consumatori abituali di cocaina".
La Societa' italiana di Pediatria, per esempio, rileva che i bambini tra i quattro e gli otto anni che "'ingurgitano' piu' di un'ora e mezza di tv al giorno hanno il 75% di probabilita' in piu' di diventare grassi rispetto ai coetanei che si limitano a un'ora soltanto. Non solo: se lo schermo e' in camera da letto, nel 60% dei casi i bambini diventeranno adolescenti costretti a stare a dieta", aggiungono Bertani e Sensoli. Da qui la richiesta alla Regione, perche' "metta in campo un piano operativo, coinvolgendo scuole e famiglie, per diffondere un uso consapevole di videogiochi, tablet, cellulari e tv da parte di bambini e ragazzi". L'iniziativa potrebbe essere avviata "attraverso le scuole di ogni grado", tramite "attivita' di promozione delle attivita' motorie per contrastare le nuove dipendenze da videodipendenza, suddivise per fasce d'eta'".
Il piano regionale della prevenzione, infatti, sottolineano i pentastellati, "parla genericamente di 'infanzia', la quale pero' va da zero a 14 anni; un range molto ampio nel quale si necessitano invece percorsi ad hoc in base alla fascia d'eta'". Da qui l'idea di un "programma di prevenzione ed educazione a corretti stili di vita per bambini e adolescenti- concludono- innanzitutto coinvolgendo i genitori ma anche le scuole, vero e proprio luogo di formazione".
(Wel/ Dire)