(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 20 mag. - Visita in Abruzzo del sottosegretario al Miur, Davide Faraone che si e' recato al liceo classico Gian Battista Vico di Chieti accompagnato, tra gli altri, dal direttore dell'Ufficio scolastico regionale del Molise, Anna Paola Sabatini. Il sottosegretario, che e' stato accolto dal coro scolastico che ha intonato anche l'Inno di Mameli, ha incontrato studenti, docenti e dirigenti scolastici per parlare di Buona Scuola, di innovazione e di stato dell'arte del settore.
In particolare, Faraone si e' soffermato su due aspetti: autonomia scolastica e digitalizzazione: "In molti- ha spiegato nel corso dell'incontro- ci chiedono di cambiare o modificare il piano didattico dei vari istituti superiori. Questo ad esempio e' un liceo classico, e qualcuno potrebbe richiedere un aumento delle ore di greco o latino". Tuttavia, "e' proprio qui che entra in gioco l'autonomia scolastica. Grazie a questo strumento sono i singoli istituti che collettivamente e autonomamente possono decidere il proprio piano didattico". Perche', ha chiesto Faraone, "far decidere percorsi che potete decidere voi stessi, al Miur o alla gente dentro ai palazzi?". E ancora, "da adesso non bisognera' piu' chiedere di aumentare le ore di informatica, perche' l'informatica dovra' entrare in tutte le ore e in tutte le materie. Questo- ha concluso- e' un elemento fondamentale per una scuola e un Paese al passo con i tempi".
Con questo risultato si inizia a togliere di mezzo alcuni stereotipi legati al meridione. "Al Sud ci sono eccellenze importanti che e' bene sottolineare", ha detto Faraone a margine dell'incontro riferendosi al progetto scolastico 'OpenCoesione' che ha visto nella top ten due istituti del Molise. "E' tuttavia evidente che un divario con il Nord c'e' ancora e che coincide con quello economico e sociale. E proprio le prove Invalsi ci servono per capire quali sono le zone dove maggiormente siamo indietro". Ci sono "delle ottime esperienze al Sud e ne siamo coscienti- ha concluso- ma dobbiamo spingere sempre di piu'".
(Wel/ Dire)