Il direttore dell'Istituto risponde al comunicato del M5s Lazio
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 29 lug. - L'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma, che opera in regime di convenzione, e' in attivita' da oltre 45 anni e ha in carico centinaia di bambini. In media tra questi almeno 80-90 bambini autistici. "Nel tempo abbiamo avuto con risultati diversi centinaia di bambini autistici e altrettante dimissioni. Una delle difficili realta' da affrontare per chi opera in questo ambito e' riconoscere la necessita' di cambiamenti. La scelta che il Centro deve operare e' comunque sempre a favore del bambino. Se da un lato abbiamo bambini, per fortuna in alta percentuale, che non solo migliorano ma addirittura escono dall'autismo, ne abbiamo altri in cui i miglioramenti sono estremamente ridotti ma rappresentano il massimo raggiungibile. Da questi risultati si deve partire per far si' che le proposte terapeutiche siano consone a una realta' clinica. Ad esempio, se un bambino autistico, dopo quattro anni di terapia ha un miglioramento parziale nelle capacita' intellettive, ma non nella sintomatologia autistica, e' doveroso utilizzare per il suo futuro un trattamento che tenga conto di questa realta' diagnostica. L'approccio terapeutico deve essere finalizzato a un raggiungimento delle autonomie personali per una migliore integrazione sociale". Risponde cosi' Federico Bianchi, direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO), al comunicato di Devid Porrello, capogruppo del M5S della Regione Lazio.
"Si tratta di una proposta mirata non a un superamento del disturbo autistico, ma alla diminuzione degli effetti e al mantenimento dei risultati acquisiti. D'altra parte- chiarisce il direttore dell'IdO- e' obbligatorio pensare che questa proposta si sviluppi nel lungo periodo, tenendo conto dei passaggi di eta' dall'infanzia fino al giovane adulto. L'Istituto si e' impegnato per garantire una continuita' assistenziale, e questo e' un elemento significativo e purtroppo raro".
La decisione dell'IdO di "dimettere i pazienti che non hanno un ulteriore margine di miglioramento per la sintomatologia autistica- afferma Federico Bianchi, direttore dell'Istituto di Ortofonologia di Roma (IdO)- rappresenta una scelta coraggiosa e sinonimo di alta competenza professionale di chi, raggiunto il massimo risultato possibile, vuole far migliorare nel paziente l'ambito delle autonomie personali per favorire l'integrazione sociale. Va inoltre considerato, peraltro, che dalla dimissione il Centro non rileva alcun vantaggio". Infine, "sebbene la titolarita' del progetto sia del Centro, l'IdO provvede ad informare la Asl competente ogni qual volta decida di dimettere un paziente. Umanamente e' comprensibile- conclude- che a fronte di tanti bambini che migliorano e addirittura escono dall'autismo, ci sia una difficolta' emotiva da parte di un genitore ad accettare che suo figlio purtroppo non migliori come gli altri".
(Wel/ Dire)