Per la parlamentare 'la risposta di Orlando non e' soddisfacente'
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 29 lug. - "Generica e tutt'altro che soddisfacente" la risposta data dal ministro Orlando al Question time "sull'operazione di marketing fatta in Italia dalla Societa' Extraordinary Concepcions per vendere i propri servizi a coppie in cerca di uteri da affittare". Lo dichiara, nel corso della sua replica al ministro durante lo stesso Question time, la parlamentare di Area popolare Paola Binetti, aggiungendo che "l'articolo 12 della legge 40 e' chiaro ed esplicito: 'chiunque realizza, organizza o pubblicizza la commercializzazione di gameti o di embrioni o la surrogazione della maternita' e' punito con la reclusione da tre mesi a due anni e con una multa che va da 600.000 a un milione di euro'". Invece, afferma Binetti, anche se "l'arrivo della Societa' in questione, i suoi scopi, i suoi appuntamenti, era stati ampiamente pubblicizzati, non e' scattata nessuna misura punitiva nei suoi confronti".
"Si ha la sensazione che la legge non sia uguale per tutti e che certe leggi, nella fattispecie la legge 40, nonostante sia stata approvata oltre 12 anni fa, e sia esplicitamente citata nella recentissima legge sulle unioni civili, non abbia la stessa forza cogente di altre leggi. Anzi, esiste il sospetto che una parte del Governo guardi in modo compiaciuto alla sua sistematica negazione. Il Paese- prosegue Binetti- sa bene come sia stato possibile approvare la legge sulle unioni civili anche con i voti di Area popolare, parte integrante della maggioranza di Governo, proprio in virtu' della netta separazione dei diritti della coppia, anche omosessuale, rispetto ai diritti di genitorialita'. Piu' volte abbiamo ripetuto: giu' le mani dai bambini. Ora il comportamento ambiguo descritto dal ministro, la mancanza di iniziative specifiche per contrastare una pratica contra legem, confermano il dubbio su di una potenziale ipocrisia del governo che su questi temi non ha il dono della chiarezza e della coerenza. In questo caso- conclude Binetti- si sarebbero potuti fugare i sospetti se si fosse applicata la legge 40 in modo chiaro e veloce. Da parte nostra continueremo ad essere particolarmente attenti a questo tema, ricordando che c'e' un nostro disegno di legge che se approvato metterebbe un punto fermo, definitivo, su questa questione che intende tutelare i diritti dei bambini ad avere una madre e un padre e a sapere chi sono".
(Wel/ Dire)