Castelbianco (psicologo): E malavita esalta famiglia e amicizia
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 22 lug. - "C'e' sempre stato nell'immaginario di bambini e adolescenti il senso della potenza, del potere e dell'eroe. In passato pero' c'era 'l'eroe positivo', il cosiddetto buono che combatteva i cattivi. Una figura che da qualche anno sta subendo un processo di revisione". La pensa cosi' Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore dell'istituto di Ortofonologia (IdO).
"Non e' una situazione nuova. Partiamo dagli indiani d'America- ricorda lo psicologo- che, grazie a film e manifestazioni dedite a far emergere le verita' storiche, hanno cominciato ad avere rispetto. Gli indiani non erano solo quei personaggi urlanti che facevano lo scalpo alla gente, ma gruppi di persone e popoli con culture, valori e riti. Cominciavano a non essere piu' considerati i cattivi da sterminare, ma dei modelli da seguire. La ricerca della verita' ha quindi permesso di mostrare come 'buone' persone che da sempre erano state considerate nell'immaginario collettivo come 'nemiche' ".
Il direttore dell'IdO pero' avverte che "il problema vero che si e' verificato negli ultimi anni e' l'aver dato piu' valore agli spetti estetici e meno a quelli virtuosi come l'onesta, la correttezza e la lealta'. L'unico valore rimasto in piedi tra i giovani, quale denominatore comune, e' l'amicizia. Sia tra due persone 'buone' che tra due soggetti malavitosi, l'amicizia e' rimasta un qualcosa da difendere e mantenere. È veramente l'unico valore- ribadisce lo psicoterapeuta-, perche' anche la famiglia ha perso molto peso".
Castelbianco evidenzia un paradosso: "È stata data un'immagine positiva alla famiglia proprio da chi meno ce lo aspettavamo: la malavita. Film e serie tv mostrano assassini efferati che dimostrano che i loro atti delittuosi seguono il solo 'affare', sono 'business'". Questa dinamica e' stata fortemente introiettata dai giovani, "sempre piu' alla ricerca di un'immagine diversa: non e' piu' importante essere dalla parte dei buoni, bensi' apparire leader. Vogliono emergere sugli altri, essere riconosciuti, ammirati e invidiati. Cosi' per essere leader stringono amicizia con altri ragazzi spesso piu' grandi di loro, che hanno come unica caratteristica il fatto di essere pregiudicati. Caratteristica positiva da rivendersi e di cui vantarsi".
Essere amico di un pregiudicato diventa un punto di forza. "Li fa sentire leader. È evidente che la figura del leader e' cambiata nella coscienza di tutti i ragazzi e nell'immagine che loro hanno della societa'. Andando a vedere i film, le serie tv, quello che accade nel mondo e come viene trasmesso- precisa lo psicoterapeuta- emerge che gli adolescenti cominciano ad emulare il modo di parlare dei criminali per caratterizzarsi, distinguersi e poter emergere. Questo e' l'aspetto estremamente negativo di cui dobbiamo prenderne atto. Se questi giovani riempiono il loro vuoto esistenziale con il parlare dei criminali- conclude Castelbianco- la colpa non e' di chi realizza i film, ma di noi adulti che non siamo stati in grado di riempire il loro vuoto in altro modo".
(Wel/ Dire)