Rinnovato accordo con Telefono Azzurro per progetto di assistenza
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 8 lug. - Tutelare i diritti dei bambini, figli di genitori detenuti, che devono affrontare una realta' difficile come quella carceraria e garantire loro una crescita sana ed equilibrata. Sono questi gli obiettivi del progetto "Bambini e Carcere", nato nel 1993 dall'impegno dei volontari di Telefono Azzurro e reso possibile grazie alla collaborazione con il Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria del ministero della Giustizia. Un accordo che e' stato rinnovato nei giorni scorsi, con la firma del Protocollo di Intesa che regola le attivita' dell'associazione nelle strutture carcerarie di tutta Italia.
Sono stati oltre 10.000 i bambini e i ragazzi seguiti nel 2015 dalle attivita' del progetto, attraverso la costante presenza di 224 volontari adeguatamente formati e preparati, in 18 carceri in tutta Italia.
Il progetto si muove in due direzioni: la fase del "Nido" che consente ai bambini di trascorrere i primi anni (0-6) con la mamma in carcere in una situazione affettiva, logistica ed organizzativa a misura di bambino, e la "Ludoteca" per attenuare l'impatto con la dura realta' carceraria al momento del colloquio con il genitore detenuto. Tutte le attivita' dei volontari sono finalizzate a creare un clima sereno e accogliente per il minore: per i piu' piccoli, l'obiettivo e' di facilitare il rapporto con la mamma e rendere meno traumatica la convivenza in una struttura penitenziaria. Con le attivita' nella Ludoteca, invece, si cerca di allentare la tensione precedente all'incontro del bambino con il genitore detenuto. I volontari, in questo contesto, avviano attivita' che permettono a genitori e figli di essere i veri protagonisti: giochi, laboratori, animazione e assistenza, con l'unico obiettivo di tutelare la crescita psico-affettiva del minore e garantire un ambiente sereno per la coltivazione del rapporto con i genitori.
Parallelamente a queste attivita', i volontari si impegnano anche a costruire momenti di confronto con i genitori detenuti volti a far comprendere loro le finalita' del progetto, ovvero il recupero degli affetti familiari, attraverso "gruppi di parola", momenti di condivisione di esperienze e emozioni, laboratori di scrittura e colloqui individuali.
"Il progetto Bambini e Carcere ha l'obiettivo di favorire il rapporto dei minori con i genitori detenuti, anche in un contesto come la realta' carceraria spesso difficile da comprendere, soprattutto per un bambino- ha commentato Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro e docente di Neuropsichiatria infantile-. Il Protocollo rafforza l'impegno del Ministero della Giustizia a fianco dei bambini e delle famiglie dei detenuti.
Telefono Azzurro si impegna quotidianamente al fianco di minori e genitori in carcere, da oltre 20 anni, in istituti penitenziari di tutta Italia, intervenendo in prima persona- durante e dopo il carcere- per contribuire a ricostruire un tessuto sociale e familiare lacerato. Un progetto che intende mettere in pratica il principio sancito dall'articolo 9 della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia secondo cui 'il bambino i cui genitori, o uno dei due, si trovano in stato di detenzione, deve poter mantenere con loro dei contatti appropriati'". "Il nostro impegno e' rivolto a far si' che agli Icam attivi a Milano, Torino, Venezia e Senorbi'-Cagliari, che ospitano 26 bambini sui complessivi 43 che vivono con le mamme detenute, se ne possano aggiungere altri, tra i quali quello di Roma- ha sottolineato Santi Consolo, Capo del dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria-. Per migliorare il rapporto tra genitori detenuti e figli il Dap e' fortemente impegnato nella realizzazione delle aree verdi in tutti gli istituti. Bisogna tutelate il diritto alla genitorialita' e le condizioni in cui questi incontri si svolgono. Bella la sensibilita' e l'attenzione di tutti gli operatori che migliora grazie alla collaborazione piu' che ventennale di Telefono Azzurro; risorsa preziosa che sono lieto di confermare con la sigla del nuovo protocollo d'intesa". Il Telefono Azzurro e' una onlus nata nel 1987 con lo scopo di difendere i diritti dell'infanzia. L'associazione e' stata fondata a Bologna da Ernesto Caffo, docente di neuropsichiatria infantile all'Universita' di Modena e Reggio Emilia. Telefono Azzurro promuove un rispetto totale dei diritti dei bambini e degli adolescenti. Con le sue attivita' ogni giorno promuove le loro potenzialita' di crescita e li tutela da abusi e violenze che possono pregiudicarne il benessere e il percorso di crescita. Ascolta ogni giorno bambini e adolescenti e offre risposte concrete alle loro richieste di aiuto, anche attraverso la collaborazione con istituzioni, associazioni e altre realta' territoriali, conclude Telefono Azzurro.
(Wel/Dire)