Dopo Tanzania, si estende "Africa hand project"; e Zuppi benedice
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 1 lug. - Produrre latte, migliorare le condizioni economiche dei lavoratori e degli agricoltori della filiera e la nutrizione dei bambini grazie al latte pastorizzato. Sono gli obiettivi di "Africa Hand Project", il nuovo impegno di Cefa in Mozambico. Di cosa si tratta? Di una filiera del latte, al 100% africana, a chilometro zero che, come gia' accade in Tanzania per "Africa Milk Project" (premiata a Expo come una delle cinque migliori Best practice al mondo) vedra' Granarolo al fianco della ong bolognese insieme ad altre realta' imprenditoriali della zootecnia. "Il Mozambico e' un Paese uscito da una lunga guerra civile, il reddito medio pro capite e' di 600 dollari e il 44% dei bambini soffre di malnutrizione cronica", ha detto Paolo Chesani, direttore di Cefa, in occasione della presentazione di "Nutriamo il pianeta", il bilancio sociale della ong. Il Mozambico importa il latte dall'estero, in particolare da Nuova Zelanda e Olanda. "Quindi e' molto importante aiutare gli agricoltori e i produttori autoctoni di latte a cui manca la capacita' di connettersi e vendere sul mercato locale- ha detto Giampiero Calzolari, presidente di Granarolo- nella cooperazione come nell'impresa non c'e' mai un risultato raggiunto in modo definitivo, cosi' dal successo della Tanzania era necessario proseguire e mettere a disposizione degli altri conoscenze e un modello che funziona".
"La scelta di passare dalla Tanzania al Mozambico con il progetto del latte e' molto intelligente- ha detto monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna, intervenuto alla presentazione del bilancio sociale di Cefa- il Mozambico soffre per violenza e instabilita' politica, soprattutto al centro-nord. Per non accettare la logica della violenza, la miglior risposta e' promuovere la solidarieta' e il dialogo". Dare il latte "non signifca solo costruire un futuro ma anche dare qualcosa di concreto oggi, dare vita, perche' avere a disposizione il nutrimento cambia totalmente la vita delle persone". Zuppi ha anche ricordato Giovanni Bersani, fondatore di Cefa, "come colui che sosteneva sia i piu' poveri contadini emiliani sia i piu' poveri del mondo. Il suo piu' grande insegnamento? Chi ama davvero il proprio piccolo impara ad amare il grnade. C'e' uno stretto rapporto tra il piccolo e il grande, tra il locale e l'universale, che la cooperazione aiuta a riscoprire".
Africa Hand Project in Mozambico "e' un importante partenariato tra societa' civile, comunita' locali e istituzioni. Da Expo al Mozambico, Cefa non muove solo progetti ma modelli alternativi di sviluppo". Lo ha detto Cecile Kyenge, vice presidente dell'assemblea Acp-Ue (Africa, Caraibi, Pacifico e Unione europea), in collegamento da Bruxelles). "Cefa sa mettere al centro i bisogni delle persone, il rispetto e l'interazione con la cultura locale- ha proseguito- la necessita' e' quella di saper guardare lontano, come aveva fatto Giovanni Bersani che ha avuto la capacita' di immaginare con largo anticipo la possibilita' di instaurare rapporti di cooperazione con l'Africa. Nella definizione dei nuovi accordi Acp-Ue dobbiamo ispirarci all'eredita' politica e culturale di Bersani e seguire il suo esempio di saper guardare il futuro, ponendo al centro le persone". Agricoltura e diritti umani sono i due pilastri del bilancio sociale di Cefa. "Il titolo 'Nutriamo il pianeta' puo' sembrare pretenzioso ma in realta' rappresenta piu' un'esortazione a non abbassare la guardia, perche' il diritto al cibo sia davvero un diritto di tutti- ha aggiunto Patrizia Farolini, presidente di Cefa- Nel 2015 il nostro impegno economico piu' rilevante e' stato dato all'agricoltura come settore chiave per dare una vita dignitosa alle popolazioni piu' povere del Sud del mondo".
Gli interventi sui diritti umani hanno riguardato la tutela dei minori, la promozione della parita' di genere e il rafforzamento della societa' civile. Gran parte delle attivita' di Cefa sono finanziate con contributi dell'Unione europea, mentre sono in netta diminuzione i contributi di Maeci e degli enti locali. Il 27% del totale arriva da privati ovvero singoli donatori, aziende ed eventi di raccolta fondi.(Dires - Redattore Sociale) (Wel/ Dire)