(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 1 lug. - Duemilatrecento bambini soldato ospitati in 14 anni in due strutture a Medellin e Cali. Con una percentuale di successo, cioe' di positivo reinserimento sociale, dell'85%. Sono dei salesiani le strutture forse piu' attrezzate in Colombia per accogliere i minori che lasciano la guerriglia.
Le stime dicono che nel Paese ce ne sono migliaia ed e' questa una delle piu' grandi sfide del post conflitto. I numeri ci vengono forniti da padre Rafael Bejarano, direttore della Ciudad Don Bosco di Medellin, struttura che da 50 anni accoglie e dona speranza ai minori in difficolta' e a rischio. Il progetto Cae Construyendo Suenos, per il reinserimento dei bambini soldato, i cosiddetti desvinculados, viene attuato a Medellin e in una struttura piu' piccola a Cali.
"In 14 anni- spiega padre Rafael- abbiamo accompagnato 2.300 minori scappati dalla guerriglia o catturati dall'esercito.
Lavoriamo in stretto raccordo con l'Ente governativo preposto, l'Instituto Colombiano de Bienestar Familiar (Icbf). Attualmente ospitiamo a Medellin circa 70 minori e a Cali circa 40. Il nostro intervento e' al tempo stesso psicologico, sociale e pastorale".
La "ricetta" salesiana prevede momenti comunitari, scuola o formazione professionale (nella Ciudad ci sono 14 indirizzi diversi). Si cerca di recuperare il ritardo scolastico entro il raggiungimento della maggiore eta'. "Spesso i minori ci arrivano a 13-14 anni e sono ancora analfabeti", prosegue padre Bejarano. Ancora piu' delicato l'aspetto del recupero psicologico: "soprattutto con le ragazze, spesso vittime di violenze ripetute, ci sono capitate minori che a 15 anni avevano gia' abortito piu' volte. Nonostante le difficolta'- conclude il salesiano- riusciamo a completare il percorso di reinserimento nell'85% dei casi". (www.agensir.it) (Wel/Dire)