Bullismo, Ferrari: Educare al rispetto degli altri
"Bene messa alla prova, e' segnale di giustizia"
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 24 giu. - "La decisione del Tribunale dei minori di Torino, che ha approvato la richiesta di messa alla prova dei cinque ragazzi accusati di aver provocato il suicidio di Carolina Picchio, rappresenta sicuramente un segnale di giustizia perche' chi ha indotto quella giovane vita al suicidio con atti di bullismo non puo' restare impunito. Credo, tuttavia, che sia necessario far prevalere il messaggio che il padre di Carolina ha sottolineato sulla stampa, quello cioe' che al di la' della punizione e' necessario che passi il messaggio, tra i giovani e gli adulti, della gravita' di questi comportamenti. Educare e' un principio che deve concretizzarsi maggiormente in tutti i luoghi dove si trovano i nostri giovani oggi: dalla famiglia alla scuola, dal mondo dello sport a quello delle associazioni, solo per citare alcuni casi". Lo dice Paola Ferrari (portavoce Osservatorio nazionale bullismo e doping), che aggiunge: "Educare significa insegnare a rispettare gli altri e ad acquisire consapevolezza che il bullismo e il cyberbullismo sono condotte riprovevoli, che incidono in modo gravo nello sviluppo emotivo dei ragazzi, soprattutto di quelli piu' fragili. Rilanciamo ogni giorno la nostra azione contro il bullismo".
Sulla questione, interviene anche Cosimo Maria Ferri, sottosegretario ministero Giustizia. "Abbiamo seguito costantemente la vicenda di Carolina Picchio, la giovane ragazza che nel 2013 non ha retto all'urto della sopraffazione e degli atti di bullismo da parte dei suoi compagni di classe. Ora il tribunale dei minori di Torino ha approvato la richiesta di messa alla prova dei cinque ragazzi accusati di aver provocato il suicidio della ragazza: questi ragazzi hanno adesso tra i 18 e i 19 anni e mi auguro possano maturare la consapevolezza della gravita' dei loro gesti". Il sottosegretario alla Giustizia, aggiunge poi che "acquisire la consapevolezza dei propri comportamenti, specialmente quando sono sbagliati, e' il primo passo per prevenire e contrastare i fenomeni del bullismo e del cyberbullismo. Come ha giustamente sottolineato il padre di Carolina, l'obiettivo deve essere quello di far comprendere a questi ragazzi la gravita' del loro comportamento e le conseguenze che ne scaturiscono sulle vittime, deve giungere verso i giovani un messaggio chiaro che consenta loro di imparare da questa storia cosi' come gli adulti non possono dimostrarsi impreparati. Il Governo sostiene in prima linea un'azione a 360 gradi che coinvolge istituzioni, famiglie, scuole e ragazzi". In ogni caso, e' la conclusione di Ferri, "solo da una strategia educativa globale puo' scaturire un'efficace lotta al bullismo".
(Wel/ Dire)
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