Al ministero della Salute presentato studio Lega filo d'oro-Istat
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 24 giu. - In Italia le persone affette da problematiche legate sia alla vista che all'udito sono 189mila. Piu' in generale, le persone con disabilita' sensoriale legata alla vista o all'udito (quando non convivono simultaneamente, dunque) sono 1 milione e 700mila. Di queste, 9.855 sono minori iscritti alle scuole primarie e secondarie e rappresentano una quota dello 0,11% del totale degli alunni nell'anno 2014/2015. Si tratta, nella maggior parte dei casi, di bambini e ragazzi che vivono una condizione estremamente complessa poiche' associano al deficit sensoriale altre disabilita', come quella intellettiva, motoria, disturbo dello sviluppo del linguaggio e disturbi dell'apprendimento. È quanto emerge dal primo studio sul fenomeno della sordocecita' in Italia, promosso dalla Lega del Filo d'Oro e realizzato dall'Istat, e presentato a Roma al ministero della Salute.
'Il convegno- ha commentato Rossano Bartoli, segretario generale della Lega del Filo d'Oro- e' per noi un primo passo verso un cammino sempre piu' serrato per la rappresentanza delle persone sordocieche di cui siamo gli occhi e la voce. Un cammino iniziato oltre cinquant'anni fa e che adesso ci vede in prima linea per l'attuazione della Legge 107/2010 che riconosce alla sordocecita' una disabilita' specifica unica, come d'altronde gia' formalizzato fin dal 2004 in sede europea dagli indirizzi contenuti nella dichiarazione sui diritti delle persone sordocieche. Grazie a questo studio realizzato dall'Istat, siamo riusciti a dimostrare che i confini di questa disabilita' complessa e articolata sono molto piu' estesi di quanto si potesse immaginare'.
- SORDOCIECHI: LA METÀ PRESENTA DISABILITÀ MOTORIA E IL 40% INSUFFICIENZA MENTALE. Il 95% di tutto cio' che apprendiamo viene percepito attraverso la vista e l'udito. Una persona e' considerata sordocieca quando vi e' una combinazione della perdita, totale o parziale, della vista e dell'udito. Quando oltre al deficit visivo e uditivo sono presenti altre minorazioni (di tipo motorio, intellettivo, danni neurologici, patologie organiche, ecc.), allora si ha una condizione di pluriminorazione psicosensoriale. Si tratta di disabilita' che comportano serie limitazioni nella capacita' di comunicare, nell'autonomia personale e nell'apprendimento, oltre a gravi difficolta' anche nella percezione dell'ambiente circostante e nelle relazioni interpersonali.
Secondo i dati emersi dallo studio Istat, la meta' circa delle persone sordocieche (il 51,7% del totale) presenta anche una disabilita' motoria. Per quattro disabili su 10, invece, si riscontrano danni permanenti legati ad insufficienza mentale, mentre disturbi del comportamento e malattie mentali riguardano quasi un terzo dei sordociechi (il 32,5% dei casi). Solo il 36% del totale non presenta invalidita' aggiuntive rispetto alle problematiche legate a vista e udito, mentre ben il 21,6% somma a queste almeno altre due forme di invalidita'.
Nella maggioranza dei casi (7 su 10) i sordociechi hanno difficolta' ad essere autonomi nelle piu' semplici attivita' quotidiane (lavarsi, vestirsi, mangiare, uscire da soli).
Inoltre, per questa difficolta' ad affrontare la vita senza un sostegno esterno, sei su 10 (il 57,1%, circa 108 mila persone) sono di fatto confinati in casa, sul letto o su una sedia, vedendosi quasi totalmente preclusa una vita sociale e, spesso, anche affettiva. E il 30,1% ha difficolta' a muoversi e camminare. - I BAMBINI E I RAGAZZI CON DISABILITÀ SENSORIALE LEGATE ALLA VISTA O ALL'UDITO. Sono 9.855 i bambini e i ragazzi con disabilita' sensoriale legate alla vista o all'udito iscritti nelle scuole italiane. Nel 38,1% dei casi la disabilita' visiva e' associata a un ritardo mentale o una disabilita' intellettiva, mentre nel 37,1% dei casi e' associata una disabilita' motoria. 2 bambini su 10 hanno disturbi nello sviluppo e nel linguaggio, il 16% difficolta' nell'apprendimento, mentre l'11% ne ha di tipo affettivo relazionali. Meno complessa - anche se di poco - la situazione dei bambini con disabilita' uditive, per cui in 3 casi su 10 (31,2%) si accompagna ad altre due disabilita': nel 26,3% dei casi si tratta di disabilita' intellettiva, seguito dal disturbo del linguaggio (nel 24% dei casi).
Per questi bambini e ragazzi intraprendere un percorso volto all'indipendenza non e' cosa di poco conto. Per il 34,7% di bambini e ragazzi con disabilita' visiva associata ad una condizione di pluridisabilita' e per il 23,4% tra i pluridisabili con problemi all'udito, azioni vitali come mangiare e bere, o di routine, come lavarsi e vestirsi, rappresentano una difficolta'. Anche imparare a leggere, scrivere, contare o imparare una canzone diventa un vero e proprio traguardo. Oltre il 40% dei bambini - soprattutto per quelli con una disabilita' visiva - ha gravi problemi dell'apprendimento (scende al 20,6% per chi ha deficit uditivi) o nel comunicare (1 bambino su 2 con pluridisabilita', piu' alto il tasso nei bambini con deficit visivo, rispetto a quelli con disabilita' uditiva 28,7%).
- SENZA INTERVENTI, CURA E ASSISTENZA: IL DESTINO DEI SORDOCIECHI È L'ISOLAMENTO. E se e' vero che 'liberta' e' partecipazione', purtroppo questo discorso non vale per tutti.
Infatti, per la quasi totalita' dei sordociechi (nell'86,7% dei casi) uscire di casa rappresenta un problema a volte insormontabile che li spinge verso una condizione di completo isolamento, anche affettivo. Secondo quanto emerso dall'indagine Istat, il grado di partecipazione sociale risulta gravemente compromesso per le persone con problemi sensoriali, che necessitano di avere una persona di contatto, un interprete e degli aiuti specifici per comunicare con il mondo esterno. Tra i principali ostacoli, inoltre, l'utilizzo dei mezzi di trasporto pubblici (una difficolta' per l'88% delle persone con entrambi i deficit) e l'accesso agli edifici pubblici, ritenuto difficoltoso dall'85% del campione.
Il 66,5% delle persone con problemi alla vista e all'udito dichiara di aver difficolta' ad incontrare amici e parenti, mentre il 78,7% non riesce ad occuparsi dei propri interessi, hobbies o di partecipare ad eventi culturali e di intrattenimento. Fattori che rendono ancora piu' complessa e piena di ostacoli la vita di queste persone, precludendo quasi totalmente la possibilita' di una dimensione sociale attiva. Per questo motivo un percorso volto all'indipendenza richiede, soprattutto nel caso di bambini e ragazzi, un impegno interdisciplinare individuale che agisca sulle potenzialita' residuali, in grado di educarli e reinserirli sia nella famiglia che nella societa', stabilendo una comunicazione con gli altri e la realta' circostante.
(Wel/ Dire)