"Da Parigi pericolosa deriva verso 'donazione samaritana'"
(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 10 giu. - "A Parigi c'e' una notizia che corre il rischio di non avere tutta l'attenzione che merita. La Commissione per gli affari sociali, la salute e lo sviluppo sostenibile del Consiglio d'Europa in questi giorni dovrebbe occuparsi nuovamente di maternita' surrogata, con il Rapporto De Sutter ancora in gioco malgrado i due stop, quello del 15 marzo e quello del 20 aprile. La nuova strategia e' quella di spostare l'attenzione sullo statuto giuridico dei bambini nati con questa pratica, sottraendola alle logiche della commercializzazione, in virtu' di una specie di donazione samaritana". Lo afferma l'onorevole Paola Binetti di Area popolare, oppositrice della pratica dell'utero in affitto e prima presentatrice di un ddl che la mette al bando.
"Petra De Sutter, ginecologa cinquantenne, transgender, responsabile del Dipartimento di medicina della riproduzione di uno dei quattro ospedali in cui in Belgio e' consentita la pratica dell'utero in affitto, ha proposto una nuova versione del suo Rapporto, in cui sposta l'attenzione dallo sfruttamento del corpo e della dignita' della donna, alla necessita' di individuare uno statuto giuridico e sociale per i bambini nati dalle gravidanze a pagamento. Una tendenza- prosegue Binetti- che si osserva anche in Italia con le ripetute sentenze assolutorie per le coppie che tornano col figlio in braccio da Paesi dove l'utero in affitto e' legale. In realta' questi bambini hanno un padre, potenziale donatore di gameti maschili necessari alla fecondazione artificiale, e una madre che vuole conservare il suo anonimato. Senza alcun bisogno di dovere ricorrere alla stepchild adoption. Fatto salvo il diritto del bambino ad avere uno stato giuridico dichiarato dal padre, resta innegabile la profonda ferita procurata alla donna, vera e propria forma di moderno sfruttamento del corpo e dell'anima femminile, e il danno permanente procurato ad un bambino che comunque crescera' senza una madre. Per questo auspichiamo che la Commissione europea metta al bando la surrogazione di maternita', come e' stato ripetutamente sollecitato anche da una petizione internazionale e trasversale: No maternity traffic. E in questa linea ci stiamo muovendo in Italia, perche' dopo la approvazione della mozione di condanna dell'utero in affitto, che ha preceduto di una settimana l'approvazione della legge sulle unioni civili, diventando per molti colleghi una sorta di conditio sine qua non per il voto positivo alla legge. Non vorremmo che anche in Italia- aggiunge Binetti- ricominciasse una storia infinita che usa tutti gli escamotage della Commissione europea per invalidare il criterio chiaro e fermo, su cui anche il premier Matteo Renzi si e' espresso. Non c'e' liberta' contrattuale quando si parla del corpo delle donne, che come si e' ripetutamente detto: non si copra, non si vende e non si affitta. Il voto alle donne, conquistato 70 anni fa, serve anche a ribadire i diritti delle donne- conclude la parlamentare di Ap- il rispetto per la loro dignita', il riconoscimento pieno del valore della maternita', e della relazione madre-figlio, come diritto della madre e del bambino".
(Wel/ Dire)