(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 gen. - L'Unicef, con il suo rapporto sull'intervento umanitario per i bambini, lancia un appello per 2,8 miliardi di dollari per raggiungere 43 milioni di minori che vivono in situazioni di emergenza umanitaria in tutto il mondo. Per la prima volta, la parte più consistente dell'appello, il 25%, sarà destinato all'istruzione dei bambini nelle emergenze. L'organizzazione si impegnerà a garantire accesso all'istruzione ai bambini che vivono in situazioni di crisi, e il cui numero sta drammaticamente crescendo: da 4,9 milioni all'inizio del 2015 a 8,2 milioni nel 2016. Più della metà, cioè 5 milioni, saranno piccoli siriani che vivono nel paese o nei paesi vicini. "A milioni di bambini viene negata la possibilità di andare a scuola", dichiara Afshan Khan, direttore dell'Unicef per i programmi di emergenza. E "l'istruzione è una misura salva vita, che garantisce l'opportunità di apprendere e giocare, anche tra colpi di arma da fuoco e granate. Quest'anno, un quarto del nostro appello è destinato a sostenere l'istruzione. Istruire le menti dei bambini e dei giovani significa dare loro speranza così che possano immaginare un futuro migliore per loro stessi, le loro famiglie, le società; significa aiutarli a interrompere il ciclo di una crisi cronica".
L'appello dell'Unicef per il 2016 è raddoppiato, rispetto allo stesso periodo, tre anni fa. Questo anche perché il conflitto e i cambiamenti climatici stanno costringendo un numero sempre più grande di bambini a lasciare le loro case, esponendone milioni a mancanza di cibo, ad alti livelli di violenza, di malattie, di abusi e all'interruzione del percorso scolastico. Circa un minore su nove nel mondo vive in zone di conflitto. Nel 2015, i piccoli che vivevano nei paesi e nelle aree colpite da conflitto avevano il doppio delle probabilità di morire prima di raggiungere il quinto anno di età per cause prevalentemente prevenibili, rispetto a quelli degli altri paesi. Quanto ai cambiamenti climatici, sono una minaccia sempre più grande, con oltre mezzo miliardo di bimbi che vive in aree in cui si verificano inondazioni e circa 160 milioni che vivono in zone siccitose. In tutto questo, sottolinea l'Unicef, il numero di persone costrette a lasciare le proprie case è in aumento. Solo in Europa, nel 2015, è arrivato un milione di persone tra rifugiati e migranti.
"Negli ultimi mesi ho visto con i miei occhi bambini spinti oltre i confini della sofferenza umana in Burundi, nel Nord Est della Nigeria e i migranti e i rifugiati in Europa", ha continuato Khan. "Nel mondo, milioni di bambini sono stati costretti a lasciare le proprie case a causa di violenze e conflitti. La crisi dei rifugiati a livello globale è anche una crisi della protezione dei bambini in movimento, che corrono elevati rischi di abuso, arruolamento e traffico". Il rapporto dell'Unicef sull'intervento umanitario per i bambini è destinato a finanziare interventi di supporto per un totale di 76 milioni di persone in 63 paesi.
- La parte più consistente dell'appello (1,16 miliardi di dollari) è per misure salvavita e aiuti per la Siria e la crisi dei rifugiati siriani in Egitto, Iraq, Giordania, Libano e Turchia. I bisogni principali comprendono acqua pulita, vaccinazioni, istruzione e protezione dei bambini.
- Altri 30,8 milioni di dollari sono necessari per la risposta alla crisi rifugiati e migranti in Europa.
- L'Unicef chiede 180 milioni di dollari per i bambini in Yemen dove circa 10 milioni di bambini hanno urgente bisogno di assistenza umanitaria in un conflitto che sta arrivando al suo primo anniversario.
- Altri 25,5 milioni di dollari servirebbero per dare protezione ai bambini in Burundi, uno dei paesi più poveri del mondo, e per sostenere i rifugiati del Burundi che sono fuggiti in Ruanda e in Tanzania.
- L'Unicef chiede anche 188,9 milioni di dollari per rispondere ai bisogni umanitari in Nigeria, Camerun, Niger e Ciad, che comprendono anche la risposta alle violenza nel Nordest della Nigeria.
L'appello comprende anche le emergenze gravemente sotto finanziate, come le crisi in Afghanistan, nella Repubblica Democratica del Congo e in Sudan che hanno ricevuto fondi nel 2015 per meno del 40%. I fondi raccolti dall'organizzazione saranno utilizzati per una risposta umanitaria immediata e di lungo periodo per preparare i paesi ad affrontare disastri futuri. Nel 2015, l'Unicef ha raggiunto milioni di bambini con aiuti umanitari - comprese 22,6 milioni di persone alle quali è stato dato accesso all'acqua, 11,3 milioni di bambini che sono stati vaccinati contro il morbillo, 2 milioni che hanno ricevuto cure per le più gravi forme di malnutrizione, 2 milioni che hanno ricevuto supporto psicologico e 4 milioni che hanno avuto accesso a un'istruzione di base.
(Wel/ Dire)