(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 29 gen. - I bambini che sono stati testimoni dell'aggressione allo scuolabus e al suo autista con una mazza da parte di un automobilista a Bologna, "devono risalire sul mezzo, accompagnati dalla pedagogista e magari dai loro genitori". E devono rifare lo stesso percorso di due giorni fa, "magari in allegria, cantando, giocando, in modo da riaffrontare il momento dell'aggressione senza vivere di nuovo la violenza e senza considerare il bus come un 'contenitore' di quel brutto episodio". E' importante anche "che i genitori non li accompagnino a scuola a piedi o con l'auto, ma che i piccoli riprendano lo scuolabus". Inoltre, genitori, insegnanti ed educatori devono "tenere sotto controllo i bambini e le loro manifestazioni, sia a casa che a scuola, quando dormono, quando mangiano, monitorando eventuali malesseri come ad esempio un mal di pancia".
E' il parere di Federico Bianchi di Castelbianco, psicoterapeuta dell'età evolutiva e direttore dell'Istituto di Ortofonologia (IdO) di Roma, che interviene sull'episodio avvenuto nel quartiere Santo Stefano, dove l'autista di uno scuolabus che trasportava bimbi delle elementari e delle materne, si è visto aggredire da un automobilista per una questione di precedenza. L'automobilista non solo ha inveito contro l'autista urlando, ma con una mazza con catena ha colpito il mezzo, sopra il quale siedevano i piccoli. Ora, pure se la scuola "ha fatto bene" a chiamare la pedagogista, che ha passato buona parte della giornata coi piccoli, per Bianchi di Castelbianco si deve fare di più. "Non si sa cosa i bambini abbiano capito di quanto è successo, non si sa quanto siano traumatizzati- premette l'esperto- ecco perché vanno osservati da parte di genitori e dei loro educatori". Se poi i bambini vogliono parlare di quanto è successo "vanno ascoltati, accompagnandoli". Insomma, bisogna agire in più maniere e farlo subito, conclude Bianchi di Castelbianco, perché il ricordo della violenza "può tornare fuori anche tra due mesi".
(Wel/ Dire)