(DIRE- Notiziario settimanale Minori) Roma, 26 feb. - "Duemila persone in media al giorno attraversano il Mediterraneo per andare verso l'Europa e uno su tre e' un minore. Di questi, l'89% scompare perche' scappa o viene sequestrato". L'allarme e' lanciato da Jumana Trad, della Fondaco'n promocio'n social de la cultura (Spagna), intervenuta al convegno sui 'Minori non accompagnati'. "Sono ragazzi che scappano per evitare la leva obbligatoria o per lavorare e aprire la strada ad altri membri della famiglia. Occorre un coordinamento europeo per identificarli e farli ricongiungere alle famiglie d'origine- prosegue la cooperante- nel quadro dei principi sanciti dalle convenzioni del 1989 e del 1951, e per rinforzare un programma umanitario di prevenzione nei paesi d'origine e di prima accoglienza nei paesi di arrivo".
In Siria e Iraq "c'e' stata una grandissima catastrofe umanitaria- continua Trad- e il flusso migratorio ha colpito i paesi vicini, riversando 4,7 milioni di rifugiati siriani nei paesi confinanti. Due milioni di iracheni sono stati sfollati all'interno dei loro stessi paesi. In Libano, su una popolazione di 4 milioni ci sono piu' di 2 milioni di siriani. La Giordania, invece, ospita il secondo campo profughi piu' grande del mondo e accoglie piu' di 80 mila siriani". Sono "400.000 i siriani in eta' scolare e 250 mila sono gia' scolarizzati. Quest'anno sono stati iscritti a scuola piu' di 200.000 bambini- fa sapere Trad- che, lasciati senza istruzione, finirebbero nella criminalita'".
La Fondazione spagnola lavora da oltre 25 anni e nel 2011 si e' focalizzata sull'emergenza umanitaria per assistere bambini, disabili, donne e minoranze. "In Giordania e Libano abbiamo attivita' rivolte ai disabili, in Siria sosteniamo gli affollati ad Aleppo, in Iraq lavoriamo con le minoranze cristiane e musulmane scappate dall'Isis e con i rifugiati a Bagdad. Dobbiamo intervenire perche' fino allo scorso mese l'Europol ha segnalato la scomparsa di 10.000 bimbi rifugiati non accompagnati. Piu' della meta' di quelli che arrivano in Italia sono fuggiti dal controllo e ora sono in balia della criminalita'. Altri 1.000 sono scomparsi in Svezia. È un fenomeno difficile da misurare. Non esistono dati precisi- conclude- per questo motivo urge la coordinazione".
- CHI SONO I MINORI NON ACCOMPAGNATI? "Il 95% degli 11.800 minori sono maschi; l'80% ha dai 16 ai 17 anni. Sono ragazzi che nutrono una speranza di inserimento lavorativo di cui bisogna tener conto". Parte da qui Luigi Maria Vignali, direttore centrale per le questioni migratorie del ministero degli Esteri, intervenendo al seminario.
- DA DOVE VENGONO? "Uno su cinque viene dall'Egitto- continua l'esponente della Farnesina- il 12% e' albanese, il 10% eritreo e un altro 10% viene da un paese che oggi fronteggia una grave crisi: il Gambia". Per quelli che si trovano a chiedere lo status di rifugiato "la nazionalita' cambia- afferma Vignali- provengono perlopiu' da Gambia, Senegal, Nigeria, Bangladesh e Mali". Si tratta quindi di un cambiamento di rotta rispetto al passato: "Prima c'era una maggiore affluenza migratoria dal Corno di Africa, oggi abbiamo una maggiore provenienza di persone dall'Egitto, dal Medioriente e dai paesi dell'Africa occidentale. Poniamoci il problema di cio' che accade durante il loro viaggio verso l'Europa- sottolinea l'esponente della Farnesina- perche' e' li' che sono piu' vulnerabili". Sono molte le iniziative per aiutare. Vignali ricorda la Carta di San Gimignano del 2015, l'appello di Palermo del gennaio 2016, ma "si fermano all'arrivo in Italia. Invece un interessante progetto attivato dai ministeri dell'Interno e degli Esteri con le Comunita' di Sant'Egidio, Valdese e le chiese evangeliche, dal titolo 'Corridoi umanitari'- continua il relatore- mira ad identificare i rifugiati nei paesi di transito e farli arrivare in Italia evitando la rotta marittima o l'attraversamento del deserto, che possono portare alla morte". Il 50% dei migranti e' composto da bambini che viaggiano con le loro famiglie ed e' difficile identificarli gia' nel transito. L'Italia puo' avere un ruolo leader nello stabilire lo status di minori non accompagnati", afferma Vignali al convegno promosso da Paola Binetti. Altre iniziative dell'International Organization for Migration (Iom) hanno puntato a realizzare programmi di tutela per i minori non accompagnati, per individuarli, assisterli e verificare se possono essere ricondotti dalle famiglie di origine. "Non e' facile perche' sono sempre minori che scappano o sono fatti partire dalle famiglie di origine. In questo reintegro dovrebbero essere tutelati- ricorda Vignali- e' un punto della carta di Palermo: verificare la possibile inclusione sociale nel processo di reinserimento scolastico, di assistenza psicologica e di formazione professionale. Non dovrebbe essere un viaggio di ritorno senza prospettive di vita".
L'Italia fa la sua parte nel lavoro di cooperazione allo sviluppo. "Il progetto Salem finanziato dall'Unione europea si focalizza sul rimpatrio in Senegal attraverso forme di tutela scolastica, sociale e psicologica. L'iniziativa e' partita due anni fa e puo' essere replicata in altri paesi. C'e' molto da fare sul piano internazionale, e' importante avviare un dialogo con i paesi di origine e di transito. L'Italia in questo periodo ha una leadership nella capacita' di accoglienza- conclude- dovrebbe averla anche nel dialogo con questi paesi".
(Wel/ Dire)