Sono 16.000 in Sud Sudan, tra 6 e 10.000 in Centrafrica
(DIRE- Notiziario settimanale Minori) Roma, 19 feb. - In occasione della Giornata internazionale contro l'uso dei bambini soldato, l'Unicef ricorda che decine di migliaia di bambini vengono reclutati e utilizzati nei conflitti in tutto il mondo. Soltanto in Sud Sudan dall'inizio del conflitto (nel dicembre 2013) 16.000 bimbi sono stati reclutati e utilizzati dalle forze armate e da gruppi di tutte le parti coinvolte nel conflitto in corso. In Yemen tutti i gruppi coinvolti nel conflitto hanno ampiamente reclutato bambini; nella Repubblica Centrafricana tra i 6 e i 10.000 bambini sono stati reclutati da gruppi armati durante la crisi.
Secondo il Rapporto Unicef Uk 'Ending the Recruitment and the Use of Children in Armed Conflict', i bambini vengono utilizzati in vari modi dalle forze e dai gruppi armati, come combattenti, cuochi, facchini, messaggeri, spie o sono sottoposti a sfruttamento sessuale. In Iraq e in Siria, la proliferazione di gruppi armati e l'avanzamento militare dell'Isis hanno reso i piccoli ancora piu' vulnerabili al reclutamento. Bambini di 12 anni subiscono l'addestramento militare, oltre a essere utilizzati come informatori e guardie ai posti di blocco e in altri luoghi strategici. In altri conflitti gruppi armati rapiscono i bambini in Afghanistan, Repubblica Democratica del Congo, Nigeria, Somalia e Sud Sudan. Nella Repubblica Centrafricana oltre 2.800 sono stati rilasciati nel 2014, tra cui 646 ragazze. Nel maggio 2015, i leader dei gruppi armati hanno firmato un accordo per liberare tutti i bambini e per porre fine a qualsiasi nuovo reclutamento. Da allora piu' di 600 di loro sono stati rilasciati. In Myanmar, dalla firma di un piano d'azione nel giugno 2012 quasi 700 bambini sono stati liberati dalle forze armate. In Sud Sudan: a seguito ad un accordo di pace locale, il gruppo armato Cobra Faction ha rilasciato 1.755 minori. Nel 2015, l'Unicef ha assicurato il rilascio di piu' di 10.000 bambini da forze o gruppi armati e ha contribuito a reintegrarne 8.000. L'Unicef lavora per ottenere la liberazione dei bambini soldato da parte delle forze e dei gruppi armati e per reintegrarli nelle loro societa'.
"Non possiamo aspettare la pace per aiutare i piccoli intrappolati nelle guerre. Dobbiamo investire in interventi concreti per tenerli lontani dalle linee di combattimento, soprattutto attraverso l'istruzione e il sostegno economico.
Dobbiamo ricordarci che sono anche queste le situazioni da cui tanti fuggono per cercare protezione in Europa- ha dichiarato il presidente dell'Unicef Italia, Giacomo Guerrera- Fino a quando queste gravi violazioni continueranno, la comunita' internazionale non avra' onorato la sua promessa di porre fine, una volta per tutte, al reclutamento e all'impiego di bambini nei conflitti armati".
(Wel/ Dire)