(DIRE- Notiziario settimanale Minori) Roma, 19 feb. - Un ragazzo su quattro e' sempre connesso, mentre quattro su cinque frequentano siti porno. E ancora, tre genitori su quattro non conoscono il sexting, uno su dieci non ha mai sentito parlare di cyberbullismo. Sono i dati di un'indagine realizzata con Doxakids presentata a Milano in occasione di un dibattito nell'ambito del Safer Internet Day 2016. Adolescenti perennemente connessi comunicano tramite chat con i genitori, che, spesso, non sono consapevoli dei rischi corsi dai propri figli in rete. È la fotografia delle famiglie italiane che emerge dall'indagine 'Tempo del web. Adolescenti e genitori online', realizzata da Sos Il Telefono Azzurro Onlus in occasione della ricorrenza internazionale promossa dall'Unione europea e dedicata alla sicurezza dei minori in rete. La ricerca, che si basa sulle risposte di 600 ragazzi dai 12 ai 18 anni e 600 genitori dai 25 ai 64 anni, e' stata presentata in occasione dell'incontro 'Modelli di business tramite la rete e tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti', con protagonisti stakeholder di riconosciuto rilievo del panorama nazionale e internazionale del mondo istituzionale, accademico ed aziendale.
Nel dettaglio, il 17% dei ragazzi intervistati dichiara di non riuscire a staccarsi da smartphone e social, uno su quattro (25%) e' sempre online, quasi uno su due (45%) si connette piu' volte al giorno, uno su cinque (21%) e' afflitto da vamping: si sveglia durante la notte per controllare i messaggi arrivati sul proprio cellulare. Quasi quattro su cinque (78%) chattano continuamente su WhatsApp. Inoltre, uno degli allarmi lanciati dalla ricerca e' quello dell'eta' in cui gli adolescenti italiani accedono alla Rete. Uno su due (48%) dichiara di essersi iscritto a Facebook prima dei 13 anni, eta' minima consentita per poterlo fare, mentre il 71% riceve in dote uno smartphone mediamente a 11 anni. Prima delle chiavi di casa che arrivano a 12. A guardare gli adulti, se i ragazzi palesano una dipendenza evidente, non sono da meno mamme e papa'. Quattro intervistati su cinque dichiarano di usare i social per comunicare quotidianamente con i propri figli: 68% WhatsApp, 18% altre chat. Uno su quattro (22%) dicono di soffrire di vamping.
"Le nuove tecnologie e Internet oggi permeano la vita dei ragazzi e delle famiglie influenzando non solo i processi di costruzione d'identita' e socializzazione, ma incidendo anche su riti e gesti della quotidianita' e sui contenuti delle conversazioni familiari- dice Ernesto Caffo, fondatore e Presidente di Sos Il Telefono Azzurro Onlus- La rete sta cambiando gli stili educativi e presenta una serie di rischi per i piu' giovani che vanno dalla pornografia al cyberbullismo, dall'utilizzo dei dati forniti per fini commerciali all'adescamento online".
Dal campione e' poi emerso che quattro ragazzi intervistati su cinque (73%) dichiarano di frequentare costantemente siti pornografici e il 28% di loro teme di diventarne dipendente, mentre uno su 10 (11%) conosce qualcuno che ha fatto sexting: invio di messaggi sessualmente espliciti o immagini inerenti al sesso. Tra le esperienze peggiori vissute dai ragazzi in rete quella di essere deriso da amici o conoscenti. Piu' di uno su 10 (12%) dichiara di essere stato vittima di cyberbullismo, il 32% ha paura di subirlo, mentre il 30% teme il contrario: postare qualcosa che offenda qualcuno senza accorgersene.
Altro dato sorprendente della ricerca riguarda l'uso del denaro che gli adolescenti fanno sulla rete. Un intervistato su 10 confessa di aver proceduto a un acquisto senza accorgersene, ma quello che salta all'occhio e' che piu' di due su tre (38%) compra regolarmente con carta dei genitori (63%) o con propria (22%). Una serie di allarmi lanciati dagli adolescenti italiani a cui spesso i genitori non sono in grado da soli di dare risposta: quasi tre intervistati su quattro (71%) dichiara di non aver mai sentito parlare di sexting, uno su 10 (12%) di non saper cos'e' il cyberbullsimo. Per questo motivo Sos Il Telefono Azzurro Onlus ha deciso di fare proprio lo slogan del Safer Internet Day 2016 'Play your part for a better internet' chiedendo a ogni attore in campo di fare la propria parte per rendere Internet un posto piu' sicuro per i ragazzi. Per le aziende, in particolare quelle operanti nel settore tecnologico, e' stata formulata la Carta di Milano, attraverso la quale si richiede di contribuire alla ricerca e all'individuazione del giusto equilibrio tra liberta' di impresa e diritti di tutti i cittadini, in primis minorenni. Per tutti gli utenti e' stata lanciata Diventa un Digital Supporter #TAdigitalsupporter, una campagna che mira a costituire una rete di volontari digitali pronti a diffondere attraverso i social informazioni e materiali sul tema dell'Internet sicuro e segnalare potenziali pericoli sul sito doitbetter.azzurro.it.
(Wel/ Dire)