(DIRE- Notiziario settimanale Minori) Roma, 19 feb. - "Finalmente e' cresciuta nel Paese la consapevolezza che il ddl Cirinna' coinvolge la struttura stessa della societa' italiana, puntando a modificarne radicalmente il tessuto civile consolidato dalla nostra cultura e dalla nostra storia. Sono tre le principali ragioni di perplessita' che vorrei mettere in evidenza". Lo dice Paola Binetti, deputato del Gruppo Area popolare (Ncd-Udc). "La prima- spiega- e' di metodo e riguarda quello che e' ormai conosciuto da tutti come il rischio Canguro, che consiste nel buttare nella pancia del canguro tutto cio' che non piace o fa paura, per far emergere una sola linea: quella del Pd. Il dibattito ne risulta enormemente appiattito e la democrazia ridicolizzata e resa sempre piu' evanescente. Il secondo rischio e' la perdita totale del punto di equilibrio tra il bilanciamento dei diritti della coppia, omosessuale o eterosessuale che sia, e i diritti dei minori, radicalmente spostato a favore dei primi, secondo la nuova logica del darwinismo politico. Semplicemente vince il piu' forte e il piu' debole e' destinato ad essere schiacciato e penalizzato".
Binetti sottolinea che "la terza ragione di forte e irrinunciabile perplessita' riguarda non il concetto astratto di maternita', ma il suo vissuto concreto, il suo tratto esperienziale, destinato ad essere radicalmente modificato. Nella relazione madre-figlio, da sempre la piu' sacra e la piu' totalizzane di tutte le relazioni, si inseriscono varianti tali da stravolgere quel legame che resta il fondamento di ogni successivo sviluppo di personalita', come insegnano tutte, ma proprio tutte, le scuole di psicologia dell'eta' evolutiva". Paola Binetti aggiunge che "l'ultima ragione, ma certamente non ultima per importanza, per dire 'no' al ddl Cirinna' cosi' com'e' riguarda la bolla appena scoppiata sulle pensioni di reversibilita', che nei dati presentati in questi ultimi giorni finirebbe con il penalizzare molte delle famiglie aventi diritto, rispetto ad una aleatoria e mai ben calcolata platea di nuovi presunti aventi diritto, con il rischio di un impoverimento complessivo di tutto il tessuto sociale italiano. E qualcuno vorrebbe strozzare il dibattito sulla piu' importante legge di riforma di questa legislatura, che passerebbe alla storia come quello che ha svenduto la famiglia per un piatto di voti alla sinistra".
Binetti conclude: "Altro che Governo della nazione, con un riequilibrio tra le sue componenti interne, questo finirebbe con il diventare il Governo di una sinistra radicale ed ideologica. Un governo da cui bisognerebbe valutare attentamente non se uscire, ma quando e come uscire".
(Wel/ Dire)