(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 16 dic. - Secondo l'Unicef, quasi un bambino su cinque in tutto il Medio Oriente e Nord Africa ha bisogno di assistenza umanitaria immediata. Nel corso degli ultimi 70 anni, i paesi in tutta la regione hanno fatto grandi progressi nella protezione dei diritti dei bambini e benessere. Ma, oggi, come sottolinea l'Unicef, violenti conflitti, poverta' e spostamenti hanno creato condizioni disastrose per i bambini, spingendo quasi 29 milioni di bambini e bambine al limite, invertendo cosi' decenni di costanti progressi. Dopo anni di conflitto in Medio Oriente e Nord Africa i bambini sono sempre piu' sotto attacco e subiscono il peso maggiore della guerra in meta' dei paesi della regione.
Si stima che 8,4 milioni di bambini siriani abbiano bisogno di assistenza immediata (riparo, cibo e acqua), rispetto ai 500.000 nel 2012. Quasi mezzo milione di bambini che vivono in zone assediate in Siria hanno ricevuto poco o nessun aiuto in quasi due anni.
Quasi 10 milioni di bambini in Yemen sono colpiti dal conflitto e vivono in condizioni critiche, di questi quasi 400.000 a rischio di malnutrizione acuta grave. Un'estrema brutalita' contro i bambini e' diffusa in Iraq. Secondo i rapporti, sono stati registrati circa 400 violazioni dei diritti dell'infanzia da gennaio 2016. L'operazione militare in corso a Mosul ha spostato quasi 74.000 persone, quasi la meta' dei quali bambini. In Sudan, Libia e nello Stato di Palestina, il conflitto ha spinto milioni di bambini fuori dalle loro case e dalle scuole e ha negato loro l'accesso ai servizi di base. Il Medio Oriente e il Nord Africa ospitano rifugiati la meta' dei rifugiati e degli sfollati di tutto il mondo, ma rappresentano solo il 5% della popolazione mondiale.
"Guardare indietro sui 70 anni di lavoro dell'Unicef per i bambini rappresenta un motivo di grande orgoglio. Ogni paese della regione ha ratificato la Convenzione sui diritti dell'infanzia, meno bambini muoiono prima dei cinque anni, e i tassi di iscrizione scolastica sono migliorati", ha dichiarato Geert Cappelaere, direttore regionale Unicef per il Medio Oriente e Nord Africa. "Ma i rischi di conflitto invertono questi risultati per i 157 milioni di bambini in tutta la regione, rendendo il nostro mandato per proteggerli piu' cruciale che mai. "Questi dati cosi' tristi nel nostro 70esimo anniversario dovrebbe essere un campanello d'allarme urgente al mondo per lavorare maggiormente affinche' ogni bambino in tutto il Medio Oriente e in Nord Africa possa sopravvivere, crescere e raggiungere il pieno potenziale", ha detto Cappelaere. "Questa non e' una generazione perduta. La storia ci giudichera': dobbiamo investire di piu' oggi nei bambini della regione". L'Unicef sta rispondendo ai bisogni immediati e a lungo termine dei bambini vulnerabili in tutta la regione attraverso erogazione di acqua pulita e servizi igienico-sanitari, servizi sanitari di base, opportunita' di apprendimento e di supporto psico-sociale.
In Siria e nei paesi limitrofi che accolgono i rifugiati, l'Unicef ha contribuito a vaccinare oltre 21 milioni di bambini contro la polio nel 2016. Quest'anno, oltre 82.000 bambini in Sudan hanno ricevuto un sostegno psico-sociale attraverso gli spazi a misura di bambino e visite a domicilio da parte di operatori sociali. Da gennaio, 4 milioni di bambini in Yemen hanno ricevuto servizi nutrizionali con il sostegno dell'Unicef.
Attraverso l'iniziativa "No Lost Generation", l'Unicef ha contribuito a fornire opportunita' di apprendimento formali e informali per i rifugiati siriani in Egitto, Iraq, Giordania e Libano.
(Wel/ Dire)