(DIRE-Notiziario settimanale Minori) Roma, 2 dic. - Dal 2006 al 2015 sono morte 88 donne in Toscana per femminicidio, e nel 2016 altre sette. Lo ha rivelato l'ottavo rapporto sulla violenza di genere in Toscana presentato il 29 novembre scorso dalla Regione. Nella maggior parte dei casi, 67, l'omicida e' di origini italiane. All'interno di questi 88 casi di femminicidio, ben 30 minori sono rimasti orfani, con gravi conseguenze dovute anche alla perdita delle figure di riferimento, con la madre uccisa e il padre incarcerato. Proprio sul fronte dei bambini l'assessore regionale al Sociale, Stefania Saccardi ha lanciato l'allarme: "Mentre alcuni dati sulla violenza di genere diminuiscono, sui minori e' in aumento purtroppo quella che si chiama 'violenza assistita'- ha sottolineato- durante la situazione di una violenza sulle donne, purtroppo molte volte c'e' un minore che assiste e che ne porta fortemente le conseguenze. Quindi, e' un altro dei temi sui quali bisogna assolutamente lavorare di piu', perche' i dati ci dicono che e' una delle emergenze di questo periodo, proprio la violenza assistita sui minori".
L'assessore rilancia l'impegno della Regione: "Anche su questo bisogna mettere in piedi una rete di protezione- fa sapere- insieme anche a un'attivita' che abbiamo cominciato, partendo dalla sanita' di assistenza e di recupero nei confronti degli uomini maltrattanti, per svolgere un'attivita' non di repressione, ma anche di educazione e recupero".
Piu' complessivamente sulla violenza di genere, ha evidenziato l'assessore Stefania Saccardi, "abbiamo fatto molti provvedimenti sia di competenza del mio assessorato, che della vice-presidente Barni e insieme cerchiamo di costruire una rete di protezione che parta dagli aspetti di protezione sanitaria, attraversi quelli sociali, e arrivi fino all'assistenza di carattere psicologico e fino anche a interventi di prevenzione e di educazione anche nelle scuole". La Regione Toscana, inoltre, "ha costituito una sorta di cabina di regia- ha proseguito- della quale fanno parte tutti gli assessori che hanno una qualche competenza in materia, quindi la Sanita', il Sociale, la Cultura, le Pari opportunita', ma anche l'Istruzione e la Formazione proprio per mettere in piedi una serie di provvedimenti ad ampio raggio".
Tutto questo, ha informato, "per garantire da un lato una crescita della cultura, del rispetto dell'altro e dall'altro anche una rete di protezione che partendo dai codici rosa che ci sono dentro i pronto soccorso degli ospedali, dopo si strutturi in un percorso di assistenza e di sostegno di carattere sociale nella fase dell'uscita dall'ospedale".
(Wel/ Dire)