(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 22 apr. - Il bullismo e la sua veste informatica del cyberbullismo sono fenomeni conosciuti. A Milano, all'Auditorium Testori di Palazzo Lombardia, i massimi esperti nazionali si sono riuniti per discutere sul tema 'Educare al rispetto e rispettare gli altri', convegno organizzato da Campus Orienta e Samsung, in collaborazione con il ministero dell'Istruzione, la Regione Lombardia e con il patrocinio del Safer internet Centre Italia.
Secondo l'ultimo rapporto Istat sul bullismo, pubblicato a dicembre 2015, nel 2014 poco piu' del 50% dei ragazzi tra gli 11 e i 17 anni ha subito qualche episodio offensivo, non rispettoso o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% e' stato 'vittima assidua' di azioni di bullismo, subendole cioe' piu' volte al mese, e per il 9,1% gli atti di prepotenza si sono ripetuti con cadenza settimanale.
Principali vittime, le ragazze (oltre il 55% contro il 49,9%) e con il Nord a registrare un numero maggiore di 'bullati', pari a piu' del 57%.
Questa nuova forma di violenza tra i giovani ha reso urgente l'intervento delle istituzioni che sono chiamate a fare sinergia con il mondo della scuola con l'obiettivo di favorire una maggiore informazione e ricercare strumenti di prevenzione: "Noi adulti non mettiamoci in testa di raggiungere i ragazzi come competenza nell'uso di internet- spiega Federico Bianchi di Castelbianco, psicologo, psicoterapeuta dell'eta' evolutiva e direttore IdO -perche' saranno sempre avanti anni luce.
Ricordiamoci poi una cosa fondamentale, bullismo e cyberbullismo fanno parte dello stesso fenomeno, dunque non c'e' differenza".
Un concetto importante, rimarcato anche dallo psicologo Massimiliano Marzocca che indica come "il pubblico sia sempre elemento determinante negli atti di bullismo, in quanto e' proprio l'umiliazione pubblica ad aumentare il senso di vergogna e di inadeguatezza". Difatti anche se la scuola si e' schierata in prima linea nell'attacco al fenomeno, ancora molti sono i punti su cui lavorare: "La maggiore difficolta'- spiega Bianchi di Castelbianco -e' data dal fatto che gli insegnanti al di la' dell'attivita' didattica non conoscono i propri studenti, non ci parlano e non li capiscono".
Proprio per questo e' importante operare su piu' fronti, a partire proprio dall'ambiente di casa: "sicuramente la famiglia rappresenta la prima comunita' educante- fa sapere il direttore generale Moige Antonio Affinita -dove si impara il rispetto non solo in termini nozionistici ma in termini pratici. Accanto ai genitori pero' vanno affiancati tutti quelle realta', a partire dai media, che devono impegnarsi ad attuare una cultura del rispetto che passa attraverso la comprensione dell'altro. Il web- prosegue Affinita- ha stravolto i metodi di comunicazione e questa e' una grande sfida a cui noi ci siamo adattati con iniziative come #Off4aDay o 'il web sicuro': in questi anni abbiamo coinvolto oltre 500.000 studenti e oltre 1.000.000 di genitori a un uso consapevole del web, dobbiamo continuare su questa strada".
Una strada irta di ostacoli come ricorda l'assessore all'Istruzione della Regione Lombardia, Valentina Aprea, sottolineando che "qualche anno fa la situazione era drammatica mentre oggi quantomeno c'e' consapevolezza". La strada e' tortuosa perche' appunto la violenza sul web riflette la violenza nella vita quotidiana, e allora "Bisogna intervenire dalle basi- come ricorda Bianchi di Castelbianco-ad esempio riallacciare il legame tra sesso e sentimenti, un passaggio che nei giovanissimi pare essersi smarrito e che noi come IdO tentiamo di recuperare attraverso incontri con i ragazzi".
Un fenomeno sociale, ma anche un fenomeno giudiziario e penale, come sottolineato dal dirigente del compartimento di Polizia Postale per la Lombardia, Salvatore La Barbera: "Negli ultimi anni c'e' una maggiore attenzione sotto il profilo del l'individuazione dei rischi e soprattutto, rispetto al passato, con la condivisione di strategie istituzionali anche con partnerariato tra pubblico e privato- dichiara il dirigente della Polizia postale- ed e' migliorata la possibilita' agli utenti di segnalare le anomalie grazie a nuovi sistemi che permettono di mettersi in contatto con il commissariato di polizia postale da qualsiasi postazione", conclude La Barbera.
(Wel/ Dire)