(DIRE- Notiziario settimanale Minori) Roma, 15 apr. - Il modello dell'assistenza pediatrica in Italia nel contesto di un Servizio sanitario nazionale che cambia pelle sotto la spinta dei nuovi bisogni di salute del bambino e dell'adolescente, conferma il ruolo di protagonista della macchina assistenziale al pediatra di Famiglia. Questo il tema centrale del 42esimo Congresso sindacale della Fimp (Federazione italiana medici pediatri) che si e' concluso a Napoli.
Nella tavola rotonda - snodo centrale della tre giorni di lavori - Gianpietro Chiamenti presidente nazionale della Fimp, ha acceso i riflettori sull'Acn e sul tema della prevenzione. Sul palco Massimo Garavaglia, presidente del Comitato di settore Sanita', Vincenzo Pomo coordinatore Sisac, Ranieri Guerra, direttore Prevenzione sanitaria del ministero della Salute, Giacomo Milillo segretario nazionale della Fimmg, Roberto Lala Segretario nazionale del Sumai, Giovanni Corsello, presidente nazionale Fimp, insieme a Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale diritti del malato Cittadinanza attiva (Tdm), Antonio Affinita direttore generale Moige e Paolo Biasci Vicepresidente nazionale della Fimp. Alla tavola rotonda e' intervenuto anche il sindaco di Napoli Luigi de Magistris che si e' soffermato sulle iniziative a difesa dei livelli di assistenza nel centro storico di Napoli ricordando un grave fatto di cronaca in cui e' rimasto ucciso un ragazzo, spacciatore di droga, colpito dai carabinieri dopo aver sfondato un posto di blocco.
"Quel ragazzo- ricorda il primo cittadino di Napoli - era stato in cura in un presidio di neuropsichiatria infantile di Napoli soppresso delle politiche di risparmio legate al Piano di rientro".
- L'ATTO DI INDIRIZZO PER IL NUOVO ACN - Sullo sfondo dell'appuntamento che ha visto riuniti i delegati provenienti da tutta Italia il via libera al nuovo atto di indirizzo dell'accordo collettivo nazionale per il rinnovo della convenzione.
Garavaglia, ha annunciato il via libera dal Comitato di settore all'Atto d'indirizzo, dopo l'ok della commissione Salute. Questo passaggio consente la ripresa delle trattative con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta. Un Acn che vede la specialistica fare da apripista con l'accordo gia' siglato. Modelli, quelli sotto la lente, che non possono considerarsi identici per la Medicina generale e la Pediatria. La linea di discrimine sono i bisogni di salute del bambino. "L'atto di indirizzo sara' ampliato- ha aggiunto Chiamenti- e dalle Regioni arriva il disco verde a una certa flessibilita' nell'interpretazione di alcuni principi". Fondamentale il riconoscimento delle forme associative gia' messe in campo e le reti del territorio, il network tra i pediatri e la continuita' dell'assistenza nelle ore diurne. "Per modificare il modo di lavorare servono risorse, uniformita' tra pediatri. Siamo ottimisti sul fatto che, rispetto al passato, partiamo da un punto partenza che ci consente di anticipare alcuni bisogni e di valorizzare la rete sul territorio, creare network di confronto tra colleghi. Non si puo' modificare la modalita' del lavoro - conclude Chiamenti - senza creare presupposti compatibili con le risorse". Tra i punti qualificanti dell'Acn proprio la continuita' delle cure nelle 12 ore diurne e la rete per portare una diagnosi di primo livello con un set diagnostico negli studi medici. Sul fronte della continuita' assistenziale invece non cambia nulla. Di notte e il sabato e la domenica resteranno le guardie dei medici di continuita' assistenziale. Innovazioni su questo fronte, e' il senso delle risposte dei pediatri, non vanno imposte ma concordate con un'organizzazione complessiva e riconosciuta". I modelli sperimentali incuriosiscono ma non appassionano.
(Wel/ Dire)