(DIRE - Notiziario settimanale Minori) Roma, 15 apr. - A stabilirlo a chiare lettere e' la Convenzione Onu dei Diritti dell'infanzia e dell'adolescenza: ogni minorenne coinvolto in un procedimento giudiziario ha il diritto ad essere ascoltato e la sua opinione deve avere priorita' su ogni questione, secondo le regole di procedura della legislazione nazionale. Ma come stanno veramente le cose in Italia? Questi diritti universali sono rispettati con rigore, oppure no? E' necessario, quindi, fare il punto della situazione, ed e' per questo motivo che la sede di Sulmona della Camera nazionale avvocati per la famiglia e i minorenni ed il comitato provinciale Unicef hanno voluto organizzare il convegno dal titolo "Responsabilita' e tutela giuridica del minore nel procedimento penale". Il convegno nasce nell'ambito delle attivita' previste dal protocollo stipulato a livello nazionale tra CamMiNo e Unicef Italia per valorizzare l'impegno comune per i diritti dei bambini e degli adolescenti, e' mediato dal coordinatore Abruzzo e presidente della sezione di Sulmona di CamMiNo, Anna Berghella, e vede la presenza della presidente Unicef Abruzzo Anna Maria Cappa Monti e di Carla Crescenzi Irti, presidente del Comitato provinciale Unicef dell'Aquila.
"La tutela del minore necessita non solo di garanzie giuridiche- afferma Berghella- ma anche di altre abilita' e competenze e pertanto, nell'ottica di una migliore protezione e salvaguardia dell'interesse del minorenne, ecco la necessita' di un approccio multidisciplinare alla materia che vede la partecipazione al convegno di tutti 'gli addetti ai lavori': avvocati, magistrati, pedagogisti e psicologi". Tra gli argomenti, l'interesse della persona di eta' minore secondo le indicazioni del Comitato Onu, il ruolo del giudice nei procedimenti che riguardano minori di eta', l'ascolto della persona di eta' minore in ambito giudiziario penale e del ruolo dell'avvocato nei procedimenti che riguardano i minori vittime di reato.
(Wel/ Dire)