(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 25 set. - Il silenzio che accompagna Eugenio nel momento di provare l'esoscheletro Phoenix mette i brividi. Come vederlo alzarsi dalla sedia a rotelle su cui è costretto grazie al 'Phoenix', e percorrere, avanti e dietro, un tratto del palco.
Nei giorni scorsi, all'auditorium dell'Ara Pacis, a Roma, sono state presentate le 'Tecnologie abilitanti per l'inclusione sociale', ovvero le idee e le soluzioni da imprese laziali 'per migliorare la qualità della vita e l'integrazione dei cittadini', organizzato da Lazio Innova con il coordinamento scientifico del Consorzio Roma Ricerche. Una di queste è il Phoenix, l'esoscheletro della Mes, la società di Roma attiva nei settori della meccanica, dell'elettronica, dell'optronica e dei servomeccanismi. L'esoscheletro è una struttura esterna che sostiene il corpo e permette alle persone affette da disturbi del movimento di camminare e aumentare la propria forza e resistenza.
Mediamente, fanno sapere dalla Mes, servono circa sette giorni al paziente per apprendere l'uso del Phoenix anche se ci sono casi come quello di Eugenio in cui è bastato meno ("Quattro giorni- ha raccontato- Ora ho bisogno del supporto degli ingegneri, ma facendo pratica si riuscirà anche da soli, sarà fruibile al paziente").
Mes è una azienda di ingegneri e "per caso siamo arrivati all'esoscheletro, parlando cioè con amici medici. E ci siamo appassionati. Volevamo fare un qualcosa di diverso rispetto all'esoscheletro in commercio, il nostro è semplice, leggero, facile da usare- raccontano durante la presentazione i rappresentanti dell'azienda- Che sia uno strumento che accompagna anche in fase post riabilitativa".
Il prossimo passo, infine, sarà rivolto ai più piccoli: "Pensiamo di miniaturizzare il Phoenix per i bambini disabili. E questo aprirà a una serie di ricerche".
(Wel/ Dire)