"Fenomeno sempre crescente, ma ordinamento non lo prevede"
(DIRE Notiziario Minori) Roma, 18 set. - "La ricerca dell'università Cattolica del Sacro Cuore sull'utilizzo di Internet e dei social network da parte dei minori attesta che il fenomeno del cyberbullismo coinvolge un numero sempre crescente di ragazzi e adolescenti in Italia: per contrastare efficacemente questo fenomeno occorre definire il reato nel nostro ordinamento giuridico e penale".
Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e responsabile nazionale del partito per l'Infanzia e l'adolescenza, Vanna Iori. "Il nostro Paese deve colmare un gap esistente, a iniziare da una definizione chiara e precisa dei reati che rientrano nel cyberbullismo", spiega Iori.
"Il nostro ordinamento non prevede attualmente un reato specifico sul cyberbullismo: occorre ovviare a questa lacuna prevedendo, nella configurazione del reato, le doverose tutele nei confronti del minore che è due volte vittima: non solo chi lo subisce, ma anche chi lo compie, poiché si rende responsabile di reati delle cui gravità e conseguenze non sempre è consapevole; pertanto la competenza dovrà essere in capo al tribunale dei minori", prosegue la deputata del Pd.
"Il contrasto del fenomeno del cyberbullismo deve altresì prevedere un rafforzamento delle politiche di prevenzione e di educazione, coinvolgendo non solo i minori, ma anche famiglie ed insegnanti: a scuola, ad esempio, è necessario individuare tra i docenti un referente per il fenomeno del cyberbullismo, indicato dal collegio dei docenti, a cui affidare compiti di monitoraggio e di coordinamento delle misure di prevenzione e di contrasto, anche attraverso la predisposizione di sondaggi in forma anonima", conclude la responsabile nazionale del Pd per l'infanzia e l'adolescenza.
(Wel/ Dire)