(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 18 set. - Dai dati di una ricerca Moige del 2014 'I divieti trasgrediti' (condotta nelle scuole del territorio nazionale su un campione di 1.845 minori di età compresa tra gli 11 e i 18 anni) emerge che i videogiochi non adatti ai minori sono ampiamente diffusi tra i giovani tra gli 11 e i 18 anni. Ne fa uso il 35,1% degli studenti di scuola media e il 43,5% di quelli di scuola superiore.
L'acquisto dei videogames non adatti avviene nell'80% dei casi presso negozi. Il 41,5% dei minori dichiara di non aver visto alcun avviso che consigliava la vendita del prodotto ad un pubblico adulto.
In merito alla conoscenza dei sistemi internazionali di classificazione dei videogiochi, che stabiliscono l'età minima consigliata per giocare, solo uno studente su quattro di scuola media e uno su tre di scuola superiore è conscio che il codice Pegi si limita a sconsigliare i prodotti videoludici, ma non a vietarli.
Il 44% del campione è convinto che si tratti di reali vincoli normativi all'uso dei videogiochi da parte dei minorenni.
Il dato più preoccupante riguarda la "permissività" dei genitori: seppur sempre al corrente dell'uso di questi prodotti da parte degli adolescenti (in sette casi su 10), essi non impongono divieti al 70% degli studenti di scuola superiore e al 35% di quelli di scuola media. Anche in questo caso la presenza di regole e la disapprovazione dei videogiochi 18+ all'interno del contesto familiare determinano una minore propensione del minore ad avvicinarsi a questi prodotti loro vietati.
"Si evidenzia- ha dichiarato Antonio Affinita, direttore generale Moige- Movimento Italiano Genitori- la forte necessità di una legge che regolamenti e impedisca a un minore di acquistare e di utilizzare videogiochi violenti, volgari e pornografici che recano evidenti danni e conseguenze comportamentali e psicologiche. Noi genitori abbiamo bisogno del contributo di tutti e non possiamo essere lasciati soli in questa importante sfida educativa".
(Wel/ Dire)