(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 30 ott. - "Non ci sarà nessuna discussione in Consiglio comunale circa la mozione, protocollata, di Francesco Rendine di sostituire un assessore in carica con un amministratore Down". Annalisa Felletti, assessore all'Istruzione e alle Pari opportunità del Comune di Ferrara, non ha dubbi: la richiesta del consigliere di minoranza in quota a Gol, Giustizia onore e libertà, non può essere presa in considerazione. Quello che ha coinvolto Rendine non è che l'ultimo strascico, in ordine temporale, della vicenda che ha visto protagonista una mamma della città estense che ha ritirato la figlia di dieci mesi da un nido a causa della presenza di un'ausiliaria Down.
L'episodio ha scatenato una serie di polemiche, tra le quali quella che ha portato alle dimissioni di Massimo Masotti, ormai ex vice presidente dell'Ordine dei medici di Ferrara che su Facebook aveva scritto: "Anche io i miei nipoti me li sarei riportati a casa. I Down vanno bene in cucina, a fare giardinaggio. Ma a cambiare i bambini di pochi mesi proprio no: questa è platealità e cialtroneria". Quelle parole "mi hanno molto colpito- ammette Felletti- soprattutto perché dette da un medico, da una persona che dovrebbe conoscere a pieno le tematiche legate alla disabilità. E mi ha sconvolto anche il suo tentativo di giustificarsi, dicendo di avere commentato come nonno e non come medico: nel 2015 mi sembra evidente che i social abbiano abolito la distinzione tra ruolo pubblico e privato". Quando esplose la vicenda, lo scorso 8 ottobre, Felletti disse che presto sarebbe andare a portare la propria solidarietà alla direttrice del nido (per l'esattezza un piccolo gruppo educativo): "Ancora non sono andata: la direttrice stessa mi ha chiesto di aspettare che le acque fossero tornate calme. Si è sollevato un polverone, e scatenato il circo mediatico.
Situazione che ha messo in difficoltà un po' tutti, e che di certo non ha favorito l'attività educativa. Ma la incontrerò presto, in occasione del corso che abbiamo in calendario rivolto a tutti gli educatori, siano essi pubblici o privati". Il corso in questione, dal titolo 'Alla pari si impara' è proprio dedicato all'educazione al rispetto e alla valorizzazione delle differenze: "È stata una casualità che questo convegno cadesse proprio a pochi giorni dal caso dell'ausiliaria e dell'aggressione omofoba avvenuta in pieno centro (lo scorso settembre tre minorenni hanno aggredito alcuni ragazzi più grandi perché omosessuali, ndr). Si respira un clima di intolleranza: noi vogliamo lavorare su chi ha il compito di formare i cittadini di domani, quindi sulla prevenzione".
Felletti conferma l'interesse della Giunta su questi temi, che concretamente si traduce in tirocini formativi, borse lavoro (spesso presso le partecipate del Comune) e corsi di sussidiarietà: "Abbiamo creato l'ufficio politiche familiari proprio per trattare caso per caso, favorire l'integrazione scolastica: lavoriamo con i minori disabili e con quelli stranieri". Porta come esempio i Laboratori in rete, che per favorire l'inclusione propone il lavoro in serre per coltivazioni florovivaistiche: "Sono frequentati anche da molti giovani con sindrome di Down: si appassionano, e spesso continuano a lavorarci anche dopo aver compiuto i 18 anni".
La congiuntura economica negativa, al di là degli indicatori, "si respira ancora anche da noi- conclude l'assessore- Questo ha reso ancora più complicato sostenere questo genere di progetti formativi ed educativi, perché oggi il lavoro è una necessità di tutti, disabili e non. Cerchiamo di tenere insieme tutto, e puntiamo soprattutto sulle nuove generazioni".
(Wel/ Dire)