(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 16 ott. - Entro il 2030 moriranno 69 milioni di bambini per denutrizione o per malattie facilmente curabili. Un paese come l'Italia, abitato solo da bambini, destinato a scomparire. Attualmente 5,9 milioni minori sotto i cinque anni continuano a morire ogni anno per cause banali: il 45% entro il primo mese dalla nascita e nella metà dei casi per il concorso della malnutrizione, documenta il nuovo rapporto "#IoNonMollo. Vecchie sfide e nuovi traguardi per combattere la mortalita' infantile", presentato a Expo da Save the children, ong presente in 119 Paesi.
Secondo il rapporto, per i bambini più poveri della popolazione il rischio di mortalità è di quasi due volte superiore rispetto ai più ricchi e di 1,7 volte maggiore per quelli che vivono in aree rurali. "Nonostante i progressi che si registrano in molti dei paesi dove il problema e' più acuto, l'Obiettivo 4 di sviluppo del millennio, che fissava al 2015 la riduzione di due terzi della mortalità infantile, non è stato raggiunto", sottolinea la Ong. L'Africa subsahariana e l'Asia meridionale sono le zone del mondo con i maggiori tassi di mortalità infantile, rispettivamente 83 bambini su 1.000 nati vivi e 51 su 1.000 a fronte di sei su 1.000 nei paesi sviluppati. Nell'area subsahariana tra le situazioni più drammatiche ci sono il Niger (96 ogni 1.000 nati vivi) e la Costa d'Avorio (93), mentre in Asia Meridionale è l'India a registrare ancora un tasso molto alto, con 48 su 1.000 nati vivi. Si tratta di morti dovute a cause prevenibili e facilmente curabili: polmonite (17%), complicazioni per nascite pretermine (16%), complicazioni da travaglio e parto (11%), diarrea (8%), sepsi (7%), malaria (5%), a cui nella metà circa dei casi si aggiunge la malnutrizione: 161 milioni di bambini sotto i cinque anni si stima siano colpiti da stunting, una forma di malnutrizione cronica. Ecco perché Save the children ha rilanciato in Expo il progetto Every One. "Abbiamo raggiunto in 5 anni 39 milioni di bambini con programmi di nutrizione e 95 milioni di mamme e bambini con interventi di salute. Inoltre abbiamo formato quasi mezzo milione di operatori sanitari, per portare cure e assistenza anche nelle comunità più lontane e marginali", spiega Claudio Tesauro, presidente di Save the children Italia. "Il nuovo traguardo che non possiamo mancare è al 2030, data entro la quale i leader del mondo si sono impegnati con gli obiettivi di sviluppo sostenibile (Oss) sottoscritti nei giorni scorsi a New York, a sconfiggere povertà, disuguaglianze e a cancellare la mortalità infantile e la fame", aggiunge Elena Gamba, che ha partecipato all'assemblea delle Nazioni Unite con una delegazione di adolescenti a rappresentanza di Save the Children. "E' un traguardo possibile ma a una condizione- spiega Tesauro- raggiungere i bambini più emarginati e poveri, perché è tra loro che la mortalità e malnutrizione infantile colpiscono con più intensità". Dal 12 ottobre e' attivo il numero unico solidale 45505 per sostenere il progetto Every One.
(Wel/ Dire)