(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 ott. - "Per alcuni questo ddl marcia troppo lentamente, per altri è sottoposto ad una accelerazione eccessiva in questa fase della vita parlamentare, ma comunque per tutti è ormai chiaro che serva una legge, non solo per garantire i giusti diritti delle persone omosessuali, ma anche per bloccare in modo chiaro e definitivo il ricorso all'utero in affitto e per ribadire la netta differenza tra matrimonio e unione civile". Lo dice Paola Binetti, deputata di Area popolare (Ncd-Udc), a proposito del ddl sulle unioni civili dopo che il Pd ha depositato un nuovo testo in Senato con le firme di Monica Cirinnà e tutti i componenti Dem della commissione Giustizia.
"Le stepchild adoption- sottolinea- come prevista dal ddl Cirinnà, non può che condurre direttamente ad incentivare la pratica dell'utero in affitto, di cui non si ribadirà mai a sufficienza fino a che punto stravolge il naturale senso di maternità, coinvolgendo donne in stato di grave necessità economica. Quanto più chiare saranno le distinzioni rispetto al matrimonio e quanto più sarà tutelata la condizione di figlio, tanto minori saranno le resistenze all'approvazione della legge. Su questi due punti abbiamo impostato fin dall'inizio la nostra contrarietà al Cirinnà disegno di legge non solo confuso e pasticciato, ma anche lesivo dei diritti di molte altre persone, da quelli del bambino, condannato a nascere in condizioni di indubbia precarietà a quelli delle donne 'costrette' ad affittare se stesse in vista di una maternità che non gli appartiene e non gli apparterrà mai".
(Wel/ Dire)