(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 9 ott. - Cammino-Camera nazionale avvocati per la famiglia e i minorenni, nel suo congresso annuale, che costituisce il momento fondante di approfondimento e di nuovo impulso alla ricerca associativa, promuove una riflessione a Brescia, tra il 15 e il 17 ottobre, sul tema della responsabilità che lega le persone nelle relazioni familiari.
"Non siamo monadi sospese nello spazio, la nostra realtà personale si realizza nella relazione con gli altri. Questa interazione personale, che caratterizza la vita umana dal suo inizio alla sua fine, non può che definirsi e articolarsi concretamente nella società con la solidarietà, con la consapevolezza di un vincolo che lega le sorti degli uni agli altri". Di più, "alla realizzazione personale di uno non può corrispondere il soccombere di un altro, occorre piuttosto una realizzazione compatibile tra tutti di cui ciascuno e' responsabile per sé e per gli altri". Così la presidente nazionale di Cammino, Maria Giovanna Ruo. "Sono concetti etici che hanno trovato declinazione giuridica nella nostra Carta Costituzionale e costituiscono base del patto fondativo del nostro paese: intuizioni geniali dei nostri Padri costituenti che poi, nel quadro europeo e sovranazionale e nel percorso giuridico che ne è seguito, sono state rafforzate anche dal cosi' detto diritto pattizio e dalla giurisprudenza delle Corti europee". Il focus, anche nei rapporti privatistici, "viene conseguentemente spostato, nelle relazioni familiari e interpersonali, dall'ambito patrimoniale a quello dei diritti fondamentali della persona, da tutelare con priorità. Ma non solo. La responsabilità ha un respiro più ampio e complessivo e comprende quella dello Stato per la costruzione della casa comune dove le fragilità possano trovare accoglienza, essere tutelate, e svilupparsi al meglio, secondo quando indicato dell'articolo 2 della Costituzione. Comprende anche la responsabilità delle diverse articolazioni dello Stato nelle loro interazioni, per offrire ai soggetti vulnerabili le pari opportunità effettive di godimento dei diritti fondamentali, rimuovendo gli ostacoli che vi si frappongono, ai sensi dell'articolo 3". Questo anche il senso del logo del congresso che Giacomo Nardelli ha saputo interpretare e che rappresenta una casa comune in costruzione permanente, con tanti coautori che lavorano sinergicamente, e nella quale trovano accoglienza e tutela le persone, in particolare quelle fragili, nella loro specificità e diversità, conclude Ruo.
(Wel/ Dire)