Circa 500.000 minorenni vivono in comuni sciolti per mafie
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 20 nov. - L'impatto che le varie illegalità, mafie comprese "possono avere sull'infanzia, soprattutto su zone d'Italia in cui illegalità e mafie sono forti". Di questo, e non solo, si è parlato in occasione della presentazione a Roma del sesto Atlante dell'infanzia (a rischio) "Bambini senza. Origini e coordinate delle povertà minorili". A spiegarlo, a margine, Valerio Neri, direttore generale Save the Children.
Lo stesso Neri ricorda che "per esempio 500.000 minorenni vivono in comuni sciolti per mafie, per illegalità". Quindi, "che cosa faranno i ragazzi di questi territori che abbandonano la scuola?". Neri parla anche della distinzione tra Nord e Sud: "Anche al Nord vediamo situazioni di rischio crescenti- spiega- Una collaborazione è fondamentale sempre e comunque, tra gli attori del territorio. Che si muovano a unisono è di primaria importanza". Dal punto di vista governativo "nella legge di stabilità fondo importante per contrasto a povertà educativa. Resterà fino all'ultimo? Non è che qualcuno lo scipperà? Se ben gestito sarebbe un primo passo importante di contrasto ai fenomeni". Neri, infine, ammette anche di essere stato colpito dal dato sugli "azzardati, i ragazzini che giocano d'azzardo. Sentire che in Campania il 47% dei ragazzi gioca d'azzardo mi fa impressione. Penso che chi dedica tanto all'azzardo, non ha un futuro e dice 'tant'è che me la gioco'. In Campania l'abbandono scolastico è alto, molte famiglie dicono a che serve studiare".
(Wel/ Dire)