'Connessioni educative', la città come ecosistema formativo
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 nov. - "Alcune parole chiave si aggirano e aprono le porte della buona educazione ispirando una nuova didattica: relazione, desiderio, conflitto, partecipazione, limite". Lo scrive Mariagrazia Pellerino, assessore comunale alle Politiche educative di Torino, presentando il Festival dell'educazione, dal titolo "Connessioni innovative. La città come ecosistema formativo", che si svolge in questi giorni.
"La relazione tra docente e discente va valorizzata e modificata- dice- la produzione di contenuti da parte di allieve e allievi o la migliore competenza nell'uso delle nuove tecnologie da parte dei nativi digitali rispetto ai loro insegnanti sfida la capacità di costruire nuove relazioni, sapendo conservare l'autorevolezza del docente". Il desiderio è una dimensione "centrale dell'esperienza individuale poiché motiva ad agire e a stare nel mondo: sempre meno passione pervade il sistema formativo, la dispersione scolastica e i cosiddetti neet (giovani non occupati e non in istruzione o formazione) sono proprio l'incarnazione dell'assenza di desiderio di conoscenza e di esperienza". Scoprire le proprie attitudini e i propri talenti con un lavoro quotidiano di orientamento, quindi, "aiuterà a rimettere al centro un desiderio sano e non solo narcisistico per gli studenti. Il conflitto che nasce dalla conoscenza di sé- prosegue l'assessore- dal riconoscimento delle differenze, dall'esperienza del mondo è un conflitto che sa risolversi, che sa sciogliersi". Ecco perché "educare alla valorizzazione delle differenze, a partire da quella di genere, è la migliore risorsa che si possiede per costruire la capacità di gestire il conflitto e anche attraversarlo. È necessaria una didattica che educhi al cambiamento e che rilanci il desiderio di conoscenza come ricerca generativa, una didattica che sappia creare sguardi, rappresentazioni, visioni del futuro, che insegni a usare il rammendo per creare competenze cooperative".
La partecipazione è "anzitutto la consapevolezza della propria capacità che sa trasformarsi in abilità per tutte e tutti: educhiamo alla partecipazione ragazze e ragazzi i cui contributi potranno costruire nuove forme di democrazia deliberativa, ma anche contribuire con le loro proposte a costruire la ricerca di nuove conoscenze". Il limite è invece "l'educazione ad accettare la perfettibilità del mondo e quindi educare a migliorarlo, insegnare al rispetto delle regole, stili di vita sostenibili, senza rinunciare a realizzare i propri sogni".
Il Festival dell'Educazione pone al centro la didattica e le sue innovazioni come risorsa e ricerca della qualità formativa. La manifestazione vuole caratterizzarsi non solo come occasione di arricchimento teorico, ma anche come luogo di scambio e circolazione di buone pratiche didattiche, attraverso seminari di approfondimento teorico, dimostrazioni e workshop di esperienze, con la possibilità di entrare in relazione diretta con altri professionisti dell'educazione e della formazione, al fine di costituire gruppi di lavoro permanenti sui diversi temi che potrebbero costruire le proposte per la prossima edizione. "Il Festival vuole essere un'opportunità per creare reti tra scuole per lo scambio e il rafforzamento delle pratiche educative dove la cooperazione e l'autoformazione degli attori del sistema formativo sia l'approccio condiviso. Un luogo di incontro della filiera educativa, dall'infanzia all'università- aggiunge Pellerino- dove ogni segmento del percorso educativo sia rafforzato dai passaggi e dalle connessioni che si creeranno".
Il titolo del Festival sottolinea il "necessario legame che deve esserci tra l'agire quotidiano della scuola e il territorio. Nel mondo globalizzato le città diventano la dimensione emergente e possono rappresentare un ecosistema formativo soprattutto se le connessioni tra i diversi soggetti trovano la porosità necessaria e lo spazio, secondo quanto stabilito dai fondatori della rete delle Città educative. Il Festival è rivolto a tutti i professionisti dell'educazione e a tutti coloro che guardano al futuro con passione, convinti che l'educazione sia un'opportunità per generare 'ben-essere' individuale e collettivo. È l'occasione- conclude- per confrontarsi e delineare nuovi percorsi educativi con sessioni plenarie, seminari di approfondimento teorico, workshop con proposte metodologiche e operative, presentazioni con poster e mostre, visite didattiche e iniziative per le famiglie".
L'evento è promosso dall'assessorato alle Politiche educative in collaborazione con l'Ufficio scolastico regionale, l'Università degli Studi di Torino, il Politecnico di Torino, la Fondazione Giovanni Agnelli, quella per la Scuola della Compagnia di San Paolo, il Laboratorio della curiosità, la Fondazione l'Ordine degli architetti di Torino e il quotidiano La Stampa.
(Wel/ Dire)