Quinta edizione di "Città dei bambini", 9 eventi in programma
(DIRE - Notiziario Minori) Bologna, 13 nov. - Il filo conduttore della quinta edizione di "Bologna città delle bambine e dei bambini" è l'articolo 13 della Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza: "Il fanciullo ha diritto alla libertà di espressione. Questo diritto comprende la libertà di ricercare, di ricevere e di divulgare informazioni e idee di ogni specie, indipendentemente dalle frontiere, sotto forma orale, scritta, stampata o artistica, o con ogni altro mezzo a scelta del fanciullo".
Libertà di espressione che va a braccetto con il diritto-dovere degli adulti di fornir loro informazioni adeguate: in occasione dell'anniversario della Giornata internazionale per i diritti dell'infanzia e dell'adolescenza, Bologna mette in calendario nove giorni di eventi (dal 14 al 22 novembre) per la promozione della cultura dei diritti finalizzati alla partecipazione e al coinvolgimento dei bambini ma anche alla sensibilizzazione dei più grandi nei loro confronti. Visite e letture animate, incontri con autori e illustratori, laboratori, giochi, spettacoli, proiezioni organizzati in musei, biblioteche, teatri, spazi lettura, spazi aperti, che abitualmente offrono ai bambini, alle famiglie e alle scuole occasioni per conoscere e imparare, meglio se divertendosi.
Tra gli appuntamenti per i bambini, l'incontro di domenica 22 alle 11 nella Sala Tassinari di Palazzo D'Accursio 'Spaghetti e pomodori', storie di pasta al sugo da ascoltare, leggere e scoprire. Un viaggio geografico, culinario e narrativo con Roberto Piumini e Massimo Montanari, gli autori del libro.
Dedicata agli adulti, in particolare a docenti, educatori, operatori e genitori è invece, la terza edizione del convegno 'Outdoor education, l'educazione sicura all'aperto', sabato 14 novembre dalle 8.30 al teatro Testoni ragazzi. Quest'anno l'appuntamento è dedicato alla progettazione, all'allestimento e alla cura degli spazi esterni: "Vogliamo ripensare gli spazi esterni dei nostri servizi educativi, perché non siano più intesi come contenitori occasionali o casuali, ma pensati e realizzati come luoghi di apprendimento, dove promuovere saperi e competenze- spiega Massimiliano Tarozzi, presidente dell'Istituzione educazione e scuola del Comune di Bologna- all'inizio proporre ai genitori questa filosofia non fu facile: temevano che i figli prendessero freddo, che potessero farsi male più facilmente. Ma abbiamo lavorato tanto, e oggi sono i nostri principali alleati". Gli fa eco Roberto Farnè, docente del Dipartimento di scienze per la qualità della vita dell'Università di Bologna, realtà che con il Comune porta avanti il progetto: "Il primo ambiente di apprendimento è l'ambiente esterno: dobbiamo puntare su quello. Basta con un'infanzia passata agli arresti domiciliari o scolastici. È ora di imparare all'aria aperta".
(Wel/ Dire)