(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 6 nov. - La voce rotta dall'emozione di Giuseppe Colombo quando ricorda il 31 ottobre di 13 anni fa ruba l'applauso spontaneo della platea. Era il 2002 quando 27 bambini e la loro maestra persero la vita nel crollo della scuola 'Francesco Jovine' di San Giuliano di Puglia.
Colombo, oggi provveditore agli Studi di Campobasso ed all'epoca preside della 'Jovine', si commuove ancora quando ne parla.
L'occasione, questa volta, è il premio premio Avus per San Giuliano di Puglia. La sede è quella nazionale dell'Ingv, l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, a Roma. "Il pensiero va alle maestre, ai collaboratori scolastici e a tutti i ragazzi, 'superstiti' che, a seguito di quella bruttissima esperienza- ha continuato Colombo- hanno dovuto ricostruire il loro 'equilibrio' psico-fisicosociale". Un particolare ringraziamento, ha proseguito, "per il lavoro straordinario effettuato nell'emergenza e nel post-emergenza, va agli insegnanti, al personale Ata e a quanti si prodigarono per recuperare un minimo di serenità nel prosieguo dell'anno scolastico 2002/03". Colombo ha anche spiegato che nelle scuole del Molise nasce "la figura dell'esperto in 'Psicosociopedagogia e didattica dell'emergenza e del post-emergenza'".
Il premio Avus, rivolto ai bambini delle elementari e agli studenti delle medie, è stato voluto e organizzato dalla Fondazione centro studi del Cng e dall'Associazione vittime universitarie del sisma (Avus), costituita dai genitori degli studenti che purtroppo persero la vita a L'Aquila. Il premio, al quale è stata conferita la medaglia di rappresentanza del presidente della Repubblica, era destinato alle scuole elementari i cui bambini hanno realizzato elaborati grafici e per gli istituti superiori i cui studenti hanno invece realizzato video o cortometraggi raccontando la prevenzione con il loro linguaggio.
"Proseguiamo nel nostro progetto di parlare ai giovani. Eravamo convinti prima e lo siamo ancora di più oggi della necessità di spiegare alle nuove generazioni l'importanza della prevenzione. Ad esempio- ha affermato Sergio Bianchi, papà di Nicola, vittima del terremoto di L'Aquila, e presidente dell'Avus- a L'Aquila la comunità scientifica poteva mettere a disposizione della popolazione i risultati degli studi effettuati negli ultimi 30 anni e questo non è stato fatto. La comunità scientifica deve aprirsi alla gente. Questo concorso ha offerto la possibilità di entrare nelle scuole italiane e spiegare ai ragazzi, con il loro linguaggio cosa sia la prevenzione".
Oggi in Italia "non conosciamo il reale stato di salute degli edifici scolastici, anche perché non abbiamo ancora il tanto auspicato fascicolo del fabbricato per gli edifici pubblici.
Parliamo di un patrimonio edilizio vetusto di circa 42.000 scuole- ha detto Gian Vito Graziano, presidente del Consiglio nazionale dei geologi- di cui oltre il 60% costruite prima del 1974. Purtroppo a 13 anni da quel giorno, in Italia, c'è ancora il problema della messa in sicurezza delle scuole, il 50% delle quali non ha il certificato di agibilità. Si pensi a quanto c'è da fare nella direzione della sicurezza, in un paese in cui ben 28.000 scuole su 42.000 si trova in zone ad elevato rischio sismico". Con il Premio Avus per San Giuliano "abbiamo voluto ribadire l'importanza nel nostro paese della cultura geologica come presupposto per le future scelte politiche e per le immediate azioni programmatiche a favore delle scuole italiane".
(Wel/ Dire)