Lunedì 30/3 incontro garante Spadafora e ministro Boschi
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 27 mar. - Un lavoro ambizioso negli intenti. Un lavoro che ha visto coinvolti esperti, associazioni, soggetti diversi. Un lavoro per definire i Livelli essenziali delle prestazioni, i cosiddetti LEP, e per valutare come possono essere applicati sull'intero territorio nazionale. Lunedì 30 marzo alle 10 presso la sede dell'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza (via di Villa Ruffo 6), sarà presentato il risultato di questa ricerca. Promosso dalla stessa Autorità, presieduta da Vincenzo Spadafora su impulso delle rete Batti il cinque!, il documento 'Verso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per i bambini e gli adolescenti' sarà al centro della conferenza che vedrà la partecipazione del Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, il professore ordinario di diritto costituzionale Andrea Morrone, la coordinatrice di Batti il cinque! Liviana Marelli e naturalmente il Garante nazionale Vincenzo Spadafora.
La filosofia del lavoro è riassumibile in poche parole: in Italia manca una strategia politica che definisca le modalità per garantire prestazioni ovunque e a tutti i soggetti da 0 a 18 anni, come stabilito in materia di diritti civili sia dalla Costituzione sia dalla Convenzione Onu sui diritti dell'infanzia. Disparità di trattamento da regione a regione e in certi casi da zona a zona; impossibilità di avere alcune prestazioni; assenza di standard strutturali e di strumenti normativi. Cosa fare allora? La proposta 'Verso la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni per i bambini e gli adolescenti' ha anche lo scopo di essere uno stimolo al legislatore e al programmatore per fare ordine e garantire pari accesso ai diritti su tutto il territorio nazionale. Un compito assegnato all'Authority dalla sua stessa legge istitutiva (art.3). Evitare cioè parcellizzazioni di competenze e prevedere "azioni di sistema", ragionare sulla definizione dei LEP e impegnarsi a garantirli, perché non si può tollerare che un bambino nato in una regione "dimenticata" o in una famiglia in difficoltà non possa ricevere ciò che gli spetta di diritto, per crescere sano e diventare una persona consapevole.
(Wel/ Dire)