Rapporto Unicef: Più di 16mila hanno perso uno/due genitori
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 20 mar. - L'Unicef ha lanciato oggi un nuovo rapporto su Ebola, che ha avuto un impatto devastante sui bambini, che rappresentano circa il 20% dei contagi in Guinea, Liberia e Sierra Leone. Sconfiggere questa piaga è fondamentale per proteggere i bambini e le loro comunità, così come riavviare i servizi di base.
Il rapporto illustra il drammatico impatto che l'Ebola ha avuto sui bambini, colpendo alcune delle comunità più a rischio dei paesi più vulnerabili del mondo. Delle oltre 24mila persone contagiate, circa 5.000 sono bambini, mentre più di 16.000 bambini hanno perso uno o entrambi i genitori o coloro che se ne prendevano cura. Per circa 9 milioni di bambini che vivono nelle aree colpite l'Ebola è diventata terrificante. Questi bambini sono stati testimoni di morte e sofferenza al di là della loro comprensione.
"L'epidemia non sarà superata fino a quando il numero delle persone contagiate da Ebola non arriverà a zero e ogni singolo contatto sia stato tracciato e monitorato. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia". Così Barbara Bentein, Coordinatore a livello globale per l'Emergenza Ebola dell'Unicef. "Allo stesso tempo, i servizi di base - aggiunge - devono essere rimessi in piedi usando i mezzi a disposizione nella lotta all'epidemia".
Il rapporto punta anche sul ruolo centrale che le comunità stanno giocando nella risposta e mostra segnali incoraggianti nell'adozione di comportamenti sicuri. In Liberia, per esempio, un sondaggio indica che il 72% degli intervistati pensa che qualsiasi persona con i sintomi dell'Ebola starà meglio presso i centri di cura, questo dato è significativo perché molti avevano l'abitudine errata di tenere le persone contagiate a casa, diffondendo la malattia nella comunità.
Nella risposta all'emergenza Ebola, l'Unicef e i suoi partner hanno vaccinato migliaia di bambini contro altre malattie letali come il morbillo; hanno rafforzato i servizi sanitari di cura primari; e hanno aiutato a ridurre il rischio di contagi da Ebola quando le scuole sono state riaperte, dopo i mesi di chiusura che avevano lasciato 5 milioni di bambini senza accesso all'istruzione.
Nel lungo periodo, investire sui sistemi sanitari nei paesi colpiti dall'Ebola aiuterà ad affrontare anche altre malattie come morbillo, polmonite e diarrea, che hanno un grande peso sui bambini. La pianificazione di una risposta per il lungo periodo deve basarsi sui risultati conquistati durante la risposta all'Ebola, per costruire meglio e affrontare le diseguaglianze storiche.
(Wel/ Dire)