(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 13 mar. - Con la partecipazione di oltre 250 persone e' stato firmato il progetto integrato per Palermo "Educativa" che e' frutto del percorso condotto in citta', grazie al festival della Citta' educativa. Un patto educativo per l'infanzia e l'adolescenza nella citta' di Palermo che parta da nuove azioni sinergiche tra il volontariato, l'associazionismo, il terzo settore e naturalmente le istituzioni che, a vario livello, dovranno attivarsi a garanzia dei servizi e dei diritti per i piu' piccoli.
La grande partecipazione di gente a tutti gli eventi, complessivamente di oltre 6 mila persone, ha dimostrato il forte interesse della societa' civile palermitana e delle istituzioni locali per la rinascita di Palermo a partire dai grandi temi educativi. A partecipare ai diversi incontri sono stati rappresentanti del mondo del volontariato e del terzo settore, della questura, della polizia municipale, della giustizia minorile, dell'Universita'. In particolare, ieri pomeriggio, per il momento conclusivo della manifestazione erano presenti il garante nazionale per l'Infanzia e l'adolescenza Vincenzo Spadafora, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando e la dirigente dell'Ufficio scolastico regionale Sicilia Maria Luisa Altomonte. "Tutto il percorso e' stato un successo- sottolinea il garante per l'Infanzia e l'adolescenza di Palermo Lino D'Andrea- perche' e' emersa la volonta' trasversale molto forte di mettersi in gioco. Sicuramente, si e' aperto un confronto costruttivo e conoscitivo molto importante su tutte le realta' che operano a vario livello sul tema educativo. C'e' un bisogno forte di mettersi in rete per camminare insieme e rispondere meglio ai bisogni della citta'".
"Tutto il lavoro inizia da oggi. Abbiamo studiato ma adesso ci aspettiamo anche dalle istituzioni i fatti concreti- continua il garante-. In particolare, bisognera' attivarsi per portare avanti delle micro e macro azioni concrete che puntano sui tre aspetti principali: la prevenzione, la protezione e la partecipazione. In pratica occorrera' lavorare sulle azioni dirette che vanno ai ragazzi, sulle azioni nei luoghi che vivono i giovani e sulle azioni nei confronti dei soggetti che interagiscono con loro. Come microazione ci sono poi tutte quelle che riguardano le istituzioni, i governi, nella loro organizzazione e operativita' di sistema". Tra le priorita' ci sono "soprattutto quello di mettere in piedi un coordinamento finalizzato alla visione complessiva delle azioni e delle risorse, la realizzazione di una banca dati sugli interventi che si fanno nel territorio, un'attenzione forte al ruolo dell'informazione e della comunicazione come primo step della partecipazione, una messa in rete di tutte le risorse umane ed economiche, una mappatura dei beni del territorio con relativo regolamento di disciplina, un sistema di monitoraggio e di valutazione di tutta la rete dell'infanzia".
(Wel/ Dire)