(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 22 mag. - Comportamenti sessuali espliciti in foto postate online per il 30% dei giovani romani e l'abitudine a giocare online per il 22% degli studenti capitolini, perlopiù di terza media.
Sono questi alcuni dei dati emersi dal convegno 'Selfie: l'immagine imprigionata e violata dei giovani adolescenti' che si tiene nell'ambito della seconda edizione del progetto 'Pari&Impari' promosso dal Ceis Don Picchi in collaborazione con Roma Capitale. Scopo del progetto è prevenire l'illegalità minorile mediante azioni di peer education in molte scuole romane. In particolare, è stato affrontato il tema "giovani e uso compulsivo del telefonino e tecnologie digitali".
I dati rilevati si basano su un campione di 3000 studenti di 14 scuole che hanno un età dai 7 anni ai 20 anni. I quartieri monitorati sono Torre Angela, Tor Bella Monaca, San Basilio, Tiburtino Corviale e Magliana. I dati sono stati ricavati da questionari anonimi.
I luoghi più frequentati dai ragazzi sono monitorati da un'unità mobile con operatori del Ceis, che funge anche da centro d'ascolto itinerante per i giovani e le loro famiglie. I dati mettono in evidenza che il 90% dei studenti è connesso sul web quotidianamente e per l'intera giornata. Il 60% adolescenti è sul web di notte senza che i genitori se ne accorgano. In questo contesto, l'uso di telefonia di nuova generazione scalza il computer, si possono eseguire tutte le operazioni utilizzando il telefonino e in tutta tranquillità sfuggendo agli occhi di censura degli adulti, lì dove ci fossero adulti attenti a queste comunicazioni, reali per i giovanissimi quanto le poche chiacchierate tra amici, compagni che si frequentano giornalmente. Questo è il mondo sommerso dei giovani adolescenti che si affidano alla rete con disinvoltura, dove qualsiasi imbarazzo o timidezza cede e si può osare di essere altro da se stesso.
Mentre il 90% ha un profilo Facebook e WhatsApp che sono divenuti dei veri interlocutori virtuali. A questo occorre aggiungere che si assiste ad una vera e propria invasione dei Selfie di minori che vanno a finire in rete. Il 60% dei ragazzi ha conoscenza di amici pari e non solo che postano Selfie in comportamenti sessuali espliciti. E' fortissimo il rischio di essere vittima di circuiti pedofili o di ricatti.
"Questi dati - spiega Roberto Mineo, presidente del Ceis - sono un campanello d'allarme e disegnano un quadro degli adolescenti romani che preoccupa. Occorre assolutamente fare rete con le forze dell'ordine, la scuola, l'associazionismo e le famiglie per tutelare i più giovani".
"In tale contesto la famiglia ha un ruolo centrale - aggiunge il presidente del Centro italiano di solidiarietà - ma non possiamo lasciarla sola. Non siamo contrari ad internet ai telefonini, ma occorre aiutare i giovani a farne un uso corretto. La nostra preoccupazione - conclude Mineo - è per i ragazzi e le ragazze che spesso cadono vittime del web entrando in una spirale pericolosa che spesso porta a vere e proprie dipendenze: gioco, droga e sessualità distorta. Il progetto Pari&Impari vuole offrire uno spaccato reale della situazione per potere prevedere politiche educative adeguate anche ai tempi e ai nuovi modi di comunicare ed interagire dei giovani".
(Wel/ Dire)