Chiamenti: Dobbiamo difendere assistenza a bambini e adolescenti
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 mag. - La Federazione italiana medici pediatri (Fimp)conferma lo sciopero del 19 maggio: "Avevamo delle aspettative per l'incontro convocato da Claudio Montaldo, speravamo che le Regioni riconoscessero i contenuti e le specificità dell'assistenza pediatrica discussi il 4 marzo scorso e definiti in un accordo politico firmato con il presidente del comitato di settore Regioni-Sanità, ma purtroppo sono andate deluse". Lo dice Giampietro Chiamenti, presidente della Fimp, dopo l'incontro di ieri con la parte pubblica in vista del rinnovo della convenzione.
"Non accogliere alcune richieste della pediatria di famiglia da parte delle Regioni- aggiunge- ha un significato particolare, che preoccupa non tanto per le legittime aspettative della categoria, ma per un'assistenza ai soggetti in età pediatrica che così com'è oggi non sarà più garantita".
Le prospettive di "riduzione ulteriore del finanziamento pubblico che si prospettano nei prossimi anni e il tentativo di mettere in discussione il rapporto fiduciario all'interno del quale si è sviluppata con efficacia l'assistenza fino ad oggi, sono- precisa la Federazione dei pediatri- i presupposti per il venir meno di un Servizio sanitario nazionale equo, solidale e garantito uniformemente a tutti gli italiani, che le Regioni sembrano voler sempre più mettere in discussione".
Durante il confronto con la parte pubblica, "dopo una apparente conferma dei contenuti dell'accordo del 4 marzo scorso da parte del presidente Montaldo- spiega Chiamenti- è seguita la dichiarazione del coordinatore della Sisac, Franco Rossi, che ha confermato l'atteggiamento di chiusura verso un'accettazione formale, di fatto disconoscendo le indicazioni politiche già condivise. Infatti, non è stata accolta nemmeno la proposta della Fimp di inserire quell'accordo politico come allegato all'Atto di Indirizzo, confermando nei fatti la volontà di non dare una tracciabilità formale a quel documento, non andando oltre le dichiarazioni di comodo".
Il presidente della Fimp continua: "Abbiamo preso atto della mancanza di qualsiasi intenzione che potesse soddisfare o almeno venire incontro alle nostre richieste, o aprire uno spiraglio alla soluzione delle criticità emerse e rappresentate nella mozione conclusiva del Consiglio nazionale della Fimp, che ci hanno portato alla proclamazione dello sciopero. La nostra protesta contro la volontà delle Regioni di mettere a rischio l'assistenza pediatrica ai bambini italiani- conclude- è pertanto confermata".
Da oggi la Fimp utilizzerà "tutti i mezzi possibili per aprire un dialogo con i genitori, con le famiglie, con tutte le associazioni che hanno a cuore il mantenimento e la garanzia di un livello di salute, di prevenzione e di assistenza a tutti i bambini e gli adolescenti italiani adeguato alle loro specifiche esigenze".
(Wel/ Dire)