In un anno -1.600 bimbi; Gualmini: Investire su pluralità offerta
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 15 mag. - E' diventata una costante il calo dei bambini che frequentano i nidi dell'Emilia-Romagna. In un anno, si sono 'persi' oltre 1.600 iscritti. A registrarlo è la Regione, che in commissione Welfare ha dato il via libera agli indirizzi di programmazione 2015 per i servizi socio-educativi 0-3 anni (a favore Pd e Sel, astenuti centrodestra e M5s). La delibera, presentata dalla vicepresidente Elisabetta Gualmini, sarà sottoposta la settimana prossima all'esame della commissione Scuola. Ad oggi i servizi educativi attivi in Emilia-Romagna sono 1.206, di cui 1.009 nidi d'infanzia, 61 servizi domiciliari e 136 servizi integrativi (al 60% si tratta di servizi pubblici). Nel complesso operano circa 7.100 educatori e 460 coordinatori pedagogici.
Negli ultimi anni, però, "si assiste a un lieve ma costante calo delle iscrizioni- sottolinea la Regione in una nota- nell'anno 2013-14 risultano iscritti 34.027 bambini, erano 35.633 l'anno precedente". L'offerta educativa per i bambini in età 0-3 anni in Emilia-Romagna è comunque pari al 34,6%, rispettando così l'obiettivo del Consiglio d'Europa.
In un contesto di crisi economica, spiega Gualmini, "si esprimono nuovi bisogni, sia per quanto riguarda le famiglie in cui i genitori svolgono attività professionali non stabili e con esigenze orarie diversificate, che per le famiglie provenienti da altre città o Paesi, di solito prive di reti parentali di sostegno". A fronte degli altalenanti trasferimenti statali, "la Regione ha scelto di orientare le risorse finanziarie su due priorità irrinunciabili: la qualificazione e il consolidamento, demandando alla concertazione territoriale con gli enti locali, spesso in difficoltà nel mantenere aperte le strutture, la facoltà di graduare i finanziamenti in base alle specifiche esigenze".
Per il 2015, la Regione intende "investire su una pluralità di offerte- afferma la vicepresidente- tali da consentire la scelta delle famiglie verso tipologie di servizi più adeguate alle rispettive scelte educative e organizzative". Tra le priorità di viale Aldo Moro: mettere a disposizione servizi con un "alto livello di qualità"; garantire alle famiglie la conciliazione con gli impegni di lavoro e pari opportunità alle madri lavoratrici.
(Wel/ Dire)