(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 giu. - "E' una relazione critica, ma costruttiva quella presentata il 22 giugno dalla Presidente della Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni l'Avv. Maria Giovanna Ruo davanti alla Commissione Giustizia della Camera dei Deputati. La presidente di CamMiNo infatti ha sottolineato i punti deboli della riforma della Giustizia Civile, soprattutto quelli riguardanti la giurisdizione delle persone, dei minori in particolare, e delle relazioni familiari. 'Il Ddl Giustizia Civile non risolve ancora il problema centrale, e cioè quello del dualismo giurisdizionale delle competenze tra il Tribunale dei Minori e il Tribunale Ordinario, dualismo che comporta ritardi, un accavallarsi di competenze e provvedimenti, oltre ad un inutile aumento dei costi sia per l'erario che per l'utenza. La figura del Giudice Unico- spiega Ruo- che tutti noi addetti ai lavori avevamo auspicato come la giusta soluzione al problema, ad oggi il testo della riforma non lo prevede. La riforma inoltre- Continua l'Avvocato Ruo- non tiene conto sufficientemente dei precetti contenuti nelle Linee Guida del Consiglio d'Europa del novembre 2010 per una giustizia child friendly, ossia del rispetto del principio della prossimità del giudice delle relazioni personali. Il Ddl in esame alla Camera.
Per quanto riguarda le deleghe contenute nel testo del Ddl- continua la Presidente di CamMiNo- il testo risulta in alcuni passaggi poco chiaro. Un esempio riguarda proprio le figure di tecnici esperti che dovrebbero essere di supporto al Magistrato. Ebbene, queste figure- da come si evince nel testo del Ddl e nella Relazione d'Accompagnamento- sembrerebbero essere dei veri e propri ausiliari del giudice, ossia persone specializzate estranee alla giurisdizione, dei veri e propri Consulenti Tecnici d'Ufficio. Ne conseguirebbero costi di consulenza altissimi per l'utenza e anche per l'erario nei casi di patrocinio a carico dello Stato; il rischio è che la Ctu non venga richiesta oppure non sia disposta dal giudice".
Così in un comunicato l'Ufficio Stampa CamMiNo (Camera Nazionale Avvocati per la Famiglia e i Minorenni).
"Inoltre ne deriverebbe una sorta di 'privatizzazione' della funzione giurisdizionale, inammissibile tanto più in aree nelle quali è necessaria la tutela rafforzata dei soggetti vulnerabili. Resta quindi la necessità- insiste l'Avvocato Ruo- di emendamenti per chiarire questo aspetto della riforma. Sul piano processuale- continua la Presidente di Cammino- il Ddl Giustizia Civile di fatto continua a diversificare i procedimenti per i figli di coppie coniugate e non. Il testo infatti prevede una generica delega a disciplinare soltanto il rito dei procedimenti attribuiti alle sezioni specializzate secondo criteri di semplificazione e flessibilità, escludendo quindi la normazione dei procedimenti davanti al Tribunale dei Minori; così si perpetua la diversificazione di riti a seconda del giudice.
Inoltre è da sottolineare la mancanza di norme adeguate atte a regolare l'esecuzione, lacuna che provoca problemi seri per l'utenza, costi crescenti per l'erario e condanne dalla Cedu.
Infine- conclude la presidente nazionale di CamMiNo Avv. Maria Giovanna Ruo- è necessario che il testo del Ddl venga integrato con misure necessarie a coprire il vuoto legislativo per quanto riguarda la tutela dei Minori Stranieri Non Accompagnati, tema, tra l'altro, che sta assurgendo in questi giorni a problema di assoluta emergenza sul piano nazionale concentrando da subito le competenze davanti al Tribunale per i minorenni. Non basta però stabilire la competenza dell'organo giurisdizionale, è necessario invece munire anche i tutori dei Minori Stranieri Non Accompagnati di una normativa adeguata per operare. Le regole previste in merito dal Codice Civile oggi considerano situazioni e problematiche completamente diverse a quelle che i tutori dei Misna stanno affrontando oggi, con un rischio sempre maggiore di dispersione di questi Minori, sempre più preda di sfruttamento da parte della criminalità organizzata", conclude l'Ufficio stampa CamMiNo.
(Wel/ Dire)