MINORI. Famiglia, Spadafora: Dominante il modello figlio unico
Su oltre 5 milioni di coppie 51% ha 1 bimbo, 40% 2, 9% da 3 in su
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 26 giu. - Nel 2014 le nascite sono state 509 mila, cinquemila in meno rispetto al 2013, il livello minimo dall'Unità d'Italia. Negli ultimi anni profonde trasformazioni hanno riguardato il contesto familiare in cui ci sono minorenni. E' ormai dominante il modello del figlio unico. Basti pensare che sul totale di 5 milioni 676 mila coppie con figli minorenni, la percentuale di quelle con un solo figlio è il 51,6%, quelle con due il 39,9% e quelle con tre o più solo l'8,7%". Sono i dati Istat ripresi da Vincenzo Spadafora, garante per l'Infanzia e l'Adolescenza, nella relazione annuale al Parlamento.
"E' evidente- continua Spadafora- che la crisi economica che il Paese sta attraversando negli ultimi anni ha influito sulla decisione di avere figli. Immaginate cosa accadrebbe se continuasse questo trend che già oggi ci porta a contare in Italia 154 anziani ogni 100 giovani".
Al primo gennaio 2014 "i bambini e gli adolescenti fino a 17 anni erano 10.158.005 di cui l'11% stranieri. Negli ultimi quindici anni- precisa il garante- l'incidenza dei minorenni sul totale della popolazione residente mostra una costante riduzione, passando dal 18,1% nel 1996 al 16,7% nel 2014. La Liguria è il fanalino di coda con la più bassa percentuale di minorenni sul totale della popolazione residente (13,9%) mentre all'opposto troviamo la Campania (19,2%) che si colloca ben oltre la media nazionale (16,7%)".
Di fronte a questo quadro che diventa ancora "più drammatico se leggiamo i dati sulla povertà minorile in costante crescita, il nostro Paese non ha reagito con investimenti all'altezza della gravità della situazione. Anzi, la crisi economica, pur vera, ha giustificato tagli indiscriminati proprio a partire, come spesso è accaduto, dalle politiche sociali e per l'infanzia. Basti pensare al Fondo Nazionale Politiche Sociali che nel 2007 recava una dotazione per le Regioni e le Province autonome pari a euro 745.000.000, nel 2009 scendeva a euro 518.226.539, mentre nel 2015 arriva a euro 278.192.953; in generale tutte le risorse per le politiche per l'infanzia e l'adolescenza risentono di questo trend discendente".
Spadafora conclude: "Nell'ultimo anno abbiamo assistito al tentativo del governo di sostenere le famiglie attraverso misure il cui impatto potremo valutare solo in futuro. Ciò di cui abbiamo maggiormente bisogno, però, è una politica economica più equa e lungimirante, non fatta di soli interventi sporadici e disomogenei, ma capace di costruire un sistema di welfare che, investendo sui bambini e sugli adolescenti, aiuti il Paese ad uscire dalla crisi".
Per leggere tutto il rapporto: http://www.garanteinfanzia.org/sites/default/files/documenti/Relaz ione_annuale_giugno2015.pdf (Wel/ Dire)
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