(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 giu. - Da un paio di mesi nel carcere di Ferrara sono state allestite alcune sale arredate grazie alla donazione di mobili, giochi e arredi da parte di Ikea e uno spazio esterno con gazebo, tappeto erboso, piante e tavolini. L'allestimento fa parte di "I sabati delle famiglie", iniziativa promossa per sollecitare una maggiore attenzione ai figli da parte delle persone detenute, sostenere i bambini piu' piccoli in un'esperienza traumatica come la carcerazione di un genitore, rendere piu' sopportabili le difficolta' dovute alla lontananza e superare il problema dei colloqui senza alcuna intimita'. "Sono stata molto colpita dall'esperienza realizzata nel carcere di Ferrara. E' certamente un passo avanti per migliorare o ristabilire le relazioni dei detenuti con le loro famiglie", ha detto la vice presidente della Regione Emilia-Romagna, Elisabetta Gualmini che, questa mattina, ha visitato l'istituto penitenziario di Ferrara nella terza tappa di "Il giro: storie, volti, immagini del welfare in Emilia-Romagna". Il viaggio nel welfare della regione della vice presidente si traduce in un diario pubblicato sul web, con una documentazione fatta di video, interviste, foto, materiali di lavoro e di studio e ha l'obiettivo di raccontare le buone pratiche e le criticita' esistenti sul territorio, incontrarne i protagonisti, scambiare pareri e impression e far conoscere quello che fa la Regione quando programma e pianifica interventi che incidono direttamente sulle routine quotidiane dei cittadini. "Questi spazi colorati, moderni, puliti, pur in un luogo difficile come un istituto penitenziario- ha continuato Gualmini- potranno contribuire a rendere piu' piacevoli gli incontri e a eliminare precedenti situazioni traumatiche dovute a modalita', ambienti, atteggiamenti, tempi non adatti ad accogliere i bambini".
Cio' che distingue "I sabati delle famiglie" da altre esperienze, come "Lo spazio giallo", progetto attivo dal 2007 nelle tre carceri milanesi che accoglie, accompagna e affianca il bambino che entra in carcere per incontrare uno dei genitori, e' l'impegno diretto dei volontari e del servizio comunale del Centro per le famiglie, animatore del progetto e gia' impegnato sul tema della genitorialita' in carcere con il ciclo di incontri "Comunque papa'" ai quali partecipano detenuti con figli minorenni, volontari, pedagogisti ed educatori.
Queste iniziative si ispirano alla "Carta dei figli dei genitori detenuti", Protocollo di intesa siglato il 21 marzo 2014 per la prima volta in Italia e in Europa, tra il ministro della Giustizia, il Garante per l'infanzia e l'adolescenza e la presidente dell'Associazione Bambinisenzasbarre onlus per tutelare i diritti dei 100 mila bambini e adolescenti che ogni giorno entrano nelle carceri italiane per andare a trovare uno dei genitori. "Il recupero della genitorialita' - ha detto il direttore della casa circondariale di Ferrara Paolo Malato - e' importante per la vita detentiva, le persone che stanno espiando una pena in carcere vivono in funzione di questi colloqui". Negli 11 istituti penitenziari dell'Emilia-Romagna sono presenti 2.840 detenuti (capienza regolamentare 2.803), di cui 131 donne e 1.296 stranieri (36 donne straniere). I detenuti usciti per effetto della Legge 199/2010 sono 487 (le donne sono 49), di cui 240 stranieri (20 le donne). (Dati Provveditorato regionale amministrazione penitenziaria - Emilia-Romagna, aprile 2015).
Nel carcere di Ferrara sono presenti 295 detenuti, di cui 128 stranieri (dati al 31 dicembre 2014).
(Wel/ Dire)