Indirizzi per educazione 'outdoor': "Restituire natura a bimbi"
(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 19 giu. - Bambini sempre più "iper-protetti" e costretti a giocare e imparare in spazi chiusi. E' un rischio frequente in molte città, ma a Bologna si fa inversione di tendenza. Infatti, la Giunta comunale ha approvato le linee guida "Per restituire la natura ai bambini", per modificare l'allestimento degli spazi esterni dei servizi educativi e scolastici zero-sei anni, per valorizzare le attività all'aria aperta e a stretto contatto con l'ambiente. Le linee guida sono state prodotte nell'ambito del progetto "Outdoor" (educazione all'aperto), nato nel 2013 dalla collaborazione tra amministrazione comunale e Università di Bologna. Da tempo, tre diversi settori del Comune (Area educazione e formazione, Ambiente ed energia e Istituzione educazione e scuola) lavorano alla stesura di indicazioni e suggerimenti sul tema, con il supporto tecnico della fondazione Villa Ghigi. Il risultato, approvato anche dall'Ausl, è un opuscolo che raccoglie una serie di interventi semplici e poco costosi, molti dei quali sono già stati realizzati in esperienze precedenti. Si tratta ad esempio di esplorazioni in aree verdi in collina, di familiarizzazione con gli animali e con la terra, dell'uso di materiali come tronchi e rami per sedersi o giocare.
"Gli interventi non arrivano dall'alto ma saranno i bambini stessi a dare indicazioni su come poter trasformare un giardino", spiega Paolo Donati della Fondazione Villa Ghigi in conferenza stampa. Contestualmente, quindi, verrà impressa una svolta nella gestione del verde scolastico: alcune aree saranno gestite direttamente da Villa Ghigi, altre verranno ripensate. "Gli spazi verdi non sono bomboniere in cui il bambino non deve assolutamente farsi male- spiega Roberto Diolaiti, direttore del settore Ambiente del Comune- quelli della mia generazione sono cresciuti sbucciandosi le ginocchia e sporcandosi di fango, ora dobbiamo cambiare marcia e tornare al passato".
Con l'approvazione delle linee guida, secondo l'assessore all'Ambiente Patrizia Gabellini, il binomio tra scuola e verde, che l'amministrazione "coltiva da decenni", viene suggellato. "Oggi l'uomo deve prendersi cura dell'ambiente-commenta Gabellini- ma è difficile farsi carico di questa nuova condizione perché la maggior parte della popolazione è fatta da 'nativi urbani'. Per affermare un nuovo modo di porsi davanti alla natura è importante lavorare sui bambini: la confidenza con la terra, i fiori, i frutti e gli animali si prende nei primi anni di vita". Per questo, è importante che l'educazione all'aperto, nel giardino e nel cortile diventi pratica quotidiana.
"C'è stato grande entusiasmo da parte di insegnanti e operatori durante il percorso di formazione- racconta Donati- il passaggio successivo sarà coinvolgere la famiglie. Stare all'aperto con la pioggia e d'inverno era considerato dai genitori come un 'attentato all'organizzazione domestica', iniziano a rendersi conto di quanto invece sia importante". Per riprogettare gli spazi esterni, scuole e servizi educativi collaboreranno con i tecnici del settore Ambiente e avranno nel Coordinatore pedagogico un costante punto di riferimento per la realizzazione dei progetti. I risultati delle esperienze che da qui in poi verrano maturate, si augura l'amministrazione, andranno ad arricchire ed integrare le linee guida attuali.
(Wel/ Dire)