(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 30 gen. - Sono 28.449 i minori in Italia allontanati dalle loro famiglie: 14.255 vivono in comunita' mentre 14.194 sono in affido familiare. Uno su quattro e' stato tolto ai genitori con "misura urgente di protezione" disposta dal sindaco, per "grave pregiudizio, maltrattamento conclamato o abbandono". I dati sono del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, aggiornati al 31 dicembre 2012. E sono stati resi noti il 30 gennaio 2015 nell'ambito della campagna "#5buoneragioni per accogliere i bambini che vanno protetti", promossa da sei organismi di coordinamento di associazioni ed enti che si occupano di minori.
Hanno infatti organizzato conferenze stampa in sei citta' (Milano, Torino, Bologna, Napoli, Bari e Palermo). Una campagna nata nel luglio scorso e che ha gia' toccato Roma, Trento e si concludera' in marzo a Firenze. Ma le conferenze stampa sono servite anche per contestare la trasmissione di Rai Tre 'Presa diretta'. "Vogliamo dare i numeri esatti del fenomeno- ha spiegato Liviana Marelli, presidente del Cnca Lombardia- perche' tutti possano farsene un'idea corretta e chiara". Quattro i motivi principali di allontanamento dalla famiglia (dati del 2010): il 37% dei casi per l'"inadeguatezza genitoriale" (incapacita' grave di rispondere ai bisogni dei figli), il 12% per maltrattamento, incuria, abuso sessuale o violenza, il 9% per problemi di dipendenza di uno o entrambi i genitori e l'8% per problemi gravi di relazione all'interno della famiglia. Il 37% delle famiglia ha anche problemi di natura economica, ma non e' mai il motivo per cui i figli sono stati messi in comunita'.
I 14.255 minori in comunita' sono per il 59% maschi. La maggioranza (il 67,7%) ha un'eta' tra gli 11 e i 17 anni, il 17,3% tra i 6 e i 10 anni e il 14,3% da 0 a 5 anni (anche se in quest'ultimo dato ci sono anche quei bambini in comunita' insieme alla mamma). Il 55% dei minori rimane in comunita' meno di un anno, il 19% da uno a due anni, il 16% da due a quattro anni e il 10% quattro anni."Siamo i primi a sostenere che questi bambini piu' piccoli dovrebbero vivere prevalentemente in ambiti familiari attraverso l'affido -aggiunge Liviana Marelli- Certo c'e' ancora molto da fare, ma non si puo' fare una contrapposizione tra comunita' e affido, non ha senso. L'unica cosa che conta e' l'interesse del bambino e i suoi diritti". Un minore su tre che vive in comunita' e' straniero e tra questi la meta' e' un "non accompagnato", ossia e' arrivato in Italia gia' senza i genitori. Nelle comunita' vivono poi 1.094 neomaggiorenni "in proseguo amministrativo": vale a dire sono in una fase in cui vengono gradualmente educati a vivere in maniera autonoma. Ci sono poi 2.038 minorenni che sono finiti in comunita' perche' hanno commesso reati (753 sono stranieri).
Rispetto ad altri Paesi europei, l'Italia e' quello che ha meno minori (2,8 per mille) fuori dalla famiglia: in Francia sono il 9 per mille, in Germania l'8 per mille, nel Regno Unito il 6 per mille e in Spagna il 4 per mille. La campagna #5buoneragioni e' promossa da Agevolando, Coordinamento italiano dei servizi contro il maltrattamento e l'abuso all'infanzia (Cismai), il Coordinamento nazionale delle comunita' d'accoglienza (Cnca), il Coordinamento nazionale comunita' per minori (Cncm), Progetto Famiglia e Sos Villaggio dei bambini.
(Wel/ Dire)