(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 30 gen. - Sono 19.234 gli immigrati irregolari fermati in 6.002 operazioni durante Mos Maiorum, la missione congiunta che dal 13 al 26 ottobre, sotto la direzione del ministero dell'Interno italiano e la supervisione di Frontex, ha monitorato le frontiere di 26 Paesi europei. Tra i fermati ci sono anche 2.721 minori.
A questi dati mancano quelli greci perche' il governo di Atene si e' rifiutato di prendere parte all'operazione. Nel 2010 l'operazione Hermes aveva portato al fermo di un decimo dei migranti irregolari. I controlli di Mos Maiorum sono stati sia alle frontiere esterne dell'Europa, che a quelle interne tra Paesi membri dell'Unione. Sono questi i dati del rapporto finale del Consiglio dell'Unione Europea, presentato a Bruxelles lo scorso 22 gennaio ma rivelato solo ora dall'ong inglese Statewatch.
L'Italia il Paese su cui grava la maggiore pressione migratoria. Sono 5.954 i migranti irregolari fermati dalla polizia italiana, di cui 5.611 alle frontiere esterne e altri 343 in rotta verso altri Paesi europei. L'Italia ha fermato il 30,96% dei migranti irregolari d'Europa, ma nell'operazione precedente, Perkunas (che pero' dura' da settembre a ottobre 2013), la percentuale aveva toccato il record di 48,89%. In proporzione, quindi, la migrazione di massa si diffonde in Europa: chi e' piu' toccato dal fenomeno sono Germania (3.683 fermati, il 18,91%, mentre con Perkunas erano stati il 15,36%) e soprattutto l'Ungheria (3.075, il 16%, con Perkunas era appena il 6,64%). La top ten per numero di fermi e' la stessa di Perkunas. Stupisce che la Spagna, nonostante il continuo flusso di migranti da Ceuta e Melilla, abbia fermato solo 346 persone, l'1,80% del totale.
Le nazionalita'. 5.088 migranti irregolari fermati durante Mos Maiorum sono siriani, circa la meta' di questi e' stata presa lungo i confini interni dell'Ue. La maggior parte dei fermati lungo i confini esterni erano sui barconi partiti dalle coste del Nord Africa, diretti in Italia. Seguono nella classifica afghani (1.466), kosovari serbi (1.196, di cui nove su dieci fermati in Ungheria e gli altri in Austria), eritrei (1.116, fermati soprattutto all'interno dell'Ue) e somali (587, piu' della meta' fermati ai confini esterni della fortezza Europa). A questi si aggiungono altri 2.075 migranti di cui non e' stato possibile stabilire la nazionalita'.
Chi sono i passeur. Durante Mos Maiorum sono stati arrestati 257 "facilitatori" (cosi' li chiama il rapporto Ue), di cui solo 53 erano coinvolti nel traffico da Paesi extracomunitari all'Unione. I fermati sono piu' del doppio rispetto all'operazione Perkunas. In Italia, Mos Maiorium ha permesso l'arresto di 14 cittadini egizia che secondo la polizia hanno cercato di portare sulle coste siciliane 171 migranti (83 siriani, 85 palestinesi e 3 iracheni) con un peschereccio di 15 metri in partenza da un porto turco. Sono 5.743 i migranti irregolari che hanno cercato di raggiungere via nave (di questi 100 erano nascosti). Altri 5.603 sono stati fermati mentre attraversano i confini a piedi. Sono invece 1.528 coloro che si sono avventurati nella traversata dei confini in macchina (nove su dieci gia' all'interno dell'Ue) e 3.156 quelli che si sono spostati con il treno. Durante l'operazione sono stati sequestrati anche 593 documenti ritenuti falsi dalle autorita'.
Dopo il fermo. In 11.046 migranti, dopo essere stati fermati hanno chiesto asilo politico. Si tratta per la maggior parte di profughi presi alle frontiere esterni, quattro su dieci in arrivo via mare. Altri 457 avevano gia' fatto domanda di asilo.
La fine del viaggio. Per la maggior parte, i migranti fermati dalle polizie europee non sapevano quale sarebbe stata la meta finale del viaggio: non l'hanno spauta specificare in 9.438. La Germania si conferma la destinazione piu' ambita: avrebbero voluto raggiungerla in 3.013. In classifica segue la Gran Bretagna (unico Paese extra Ue coinvolto nella missione) con 1.556 migranti e il Belgio con 777. Segue sorprendentemente l'Ungheria con 750 persone mentre l'Italia e' undicesima (329) due posti sotto la Svezia (433) e uno sotto la Francia (406).
(Wel/ Dire)