(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 30 gen. - L'Italia come gli Stati Uniti. Almeno per quel che riguarda l'obesita' infantile, il nostro e' infatti uno dei Paesi piu' colpiti dal fenomeno a livello europeo. La prevalenza di sovrappeso in eta' pediatrica supera di 3 punti percentuali la media nel resto dell'Ue, con un tasso di crescita annua dello 0,5-1%, pari appunto a quello degli Usa. Se ne e' parlato questa mattina a piazza Mastai, a Roma, durante la conferenza stampa 'Mangia bene, cresci bene', organizzata dal Moige - Movimento Italiano Genitori, con il patrocinio scientifico di Sipps - Societa' Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale e Amiotv - Associazione medica italiana di Omotossicologia e in collaborazione con Guna.
Durante la conferenza e' stata illustrata l'indagine 'obesita' infantile: un problema rilevante e di sanita' pubblica' a cura dell'osservatorio del dipartimento di Sociologia e Ricerca sociale dell'Universita' Milano Bicocca, che raccoglie le principali ricerche nazionali e internazionali sull'alimentazione.
Dal rapporto emerge quindi che i bambini italiani piu' soggetti a disturbi alimentari hanno tra gli 8 e i 9 anni. A quell'eta' un bambino su 9 e' obeso e uno su 2, in sovrappeso.
Tra le bambine la percentuali scendono rispettivamente al 16% e al 41%. Allargando il campione tra i 6 e gli 11 anni, emerge invece che 1 bambino su 10 e' obeso (9,8%) e 1 su 4 e' in sovrappeso. A livello europeo obesita' e sovrappeso prevalgono tra i minori dei paesi mediterranei (con percentuali che oscullano tra il 20 e il 36%), piuttosto che in quelli del nord Europa (tra il 10 e il 20%).
Differenze geografiche che si rispecchiano anche in Italia, con percentuali che vanno dall'8,2% al nord, al 9,3% al centro e addirittura al 15% al sud. La regione piu' colpita e' la Campania, dove un bambino di terza elementare su 2 e' obeso o in sovrappeso, seguono Puglia, Molise, Abruzzo e Basilicata, tutte con percentuali superiori al 40%. Gli adolescenti italiani 'over size' tendono a diminuire con l'avanzare dell'eta'. A 11 anni soffre di obesita' o sovrappeso un bambino su 3 e 1 ragazza su 4. Dato che decresce sui 15enni di entrambi i sessi di circa 10 punti percentuali.
I fattori che determinano l'obesita', oltre a quelli di natura genetica, sono legati al contesto socioeconomico familiare e agli stili di vita. Chi vive in condizioni disagiate ha piu' predisposizione a diventare obeso.
Tuttavia un forte impatto sull'alimentazione e' dato dai genitori: solo il 44% di loro conosce le regole della sana alimentazione. Ben il 37% delle madri di figli sovrappeso, ad esempio, non ritiene eccessiva la quantita' di cibo che mangiano i bambini. Solo il 29% di esse afferma invece il contrario. E ancora, secondo l'indagine solo 4 mamme su 10 reputano insufficiente l'attivita' motoria svolta dal figlio. Per quel che riguarda le abitudini alimentari, un bambino su 10 salta la prima colazione, tre su 10 la fanno in maniera sbilanciata (troppi carboidrati o proteine) e 2 su 3 fanno una merenda abbondante a meta' mattina. I genitori dichiarano inoltre che 4 bambini su 10 consumano quotidianamente bevande zuccherate e/o gassate e il 22% non mangia tutti i giorni frutta e verdura. Male anche per quel che riguarda il consumo dei legumi: un intervistato su 2 non mangia mai o quasi mai legumi e solo 1 su 5 lo fa 2-3 volte a settimana. Uno su 7 consuma insaccati una o piu' volte al giorno e piu' in generale il consumo giornaliero di cibi ipercalorici e' un fenomeno largamente diffuso: un bambino su 3 mangia quotidianamente snack e uno su 4 consuma Infine, a concorrere all'obesita' e' ovviamente anche uno stile di vita sedentario. Un bambino su 6 dichiara di non aver fatto attivita' fisica nel giorno precedente all'indagine, o di fare sport un'ora settimana, 4 su 10 dichiarano di avere la tv in camera, Uno su tre di restare incollato alla televisione o ai Videogames piu' di due ore al giorno e solo 1 su 4 dichiara di andare a scuola a piedi o in bicicletta.
"All'interno della dieta mediterranea ci siamo persi qualche pezzo- ha detto la presidente del Moige, Maria Rita Munizzi- bisogna resettare un po' il sistema, perche' probabilmente per pigrizia molti genitori hanno dimenticato le regole per una corretta alimentazione. I dati ci dicono che 3 genitori su 10 infatti non conoscono queste regole, e' ovvio quindi che si improvvisa. È una cosa fondamentale fare una corretta prima colazione, offrire ai ragazzi frutta e verdura. Penso alle tavole degli italiani monocromatiche quando invece dovrebbero essere policromatiche. L'elemento famiglia e' determinante, ci dobbiamo chiedere cosa e come mangiamo per poter insegnare ai nostri figli come mangiare".
"Questo e' un progetto educativo per cui e' una grande soddisfazione dare un contributo- ha sottolineato invece il presidente Guna, Alessandro Pizzoccaro- lo scopo dell'iniziativa e' anche diffondere il concetto di salute basato su stili di vita corretti e sulla prevenzione attraverso terapie naturali".
"Purtroppo siamo i primi in Europa per quel che riguarda l'obesita' infantile- ha concluso la giornalista e scrittrice Marida Lombardo Pijola, moderatrice della conferenza- e' un problema questo che non riguarda solo la salute pubblica ma la serenita' interiore e il rapporto con il prossimo. Un'iniziativa come questa e' fondamentale per dotarsi di strumenti di autotutela per imparare a volersi piu' bene, a prendersi cura di se e a amare il proprio corpo".
(Wel/ Dire)