(DIRE - Notiziario Minori) Roma, 23 gen. - "Da oggi sarà possibile ricorrere ad una strategia chirurgica univoca per la riduzione dell'obesità nei bambini, adottando criteri riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale". Così l'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, che in una nota annuncia l'arrivo delle prime linee guida internazionali per la chirurgia dell'obesità (bariatrica) in ambito pediatrico. Redatte da un comitato di 12 esperti, coordinato da Valerio Nobili, responsabile di malattie epato-metaboliche all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, le linee guida sono state pubblicate sul 'Journal of Pediatric gastroenterology and nutrition', l'organo ufficiale della Società europea per la gastroenterologia pediatrica.
Tali linee guida, fa sapere il comitato, "delineano un approccio internazionale standardizzato alla chirurgia dell'obesità, che deve essere limitata a due gruppi di pazienti pediatrici: quelli con indice di massa corporea (Bmi) pari o superiore a 40 (obesità patologica) e quelli con un indice di massa corporea tra 35 e 40 (obesità grave) associata a fegato grasso o ad altre gravi patologie mediche correlate all'obesità (come il diabete, l'ipertensione o le apnee notturne)".
Secondo Nobili tali indicazioni sono "importanti, perché fino ad oggi- sottolinea- in assenza di parametri internazionali validati e riconosciuti, il bambino o l'adolescente che ne aveva bisogno restava fuori dall'opzione chirurgica o vi accedeva in tempi e modi non adeguati".
Nei paesi occidentali, intanto, l'obesità infantile ha assunto il carattere di una vera e propria epidemia: "1 bambino su tre- dicono gli esperti- è in sovrappeso o è obeso, ma soprattutto aumenta il numero di bambini in condizioni di iperobesità, che negli Stati Uniti è passato in 14 anni dal 13% al 17%".
La crescita dell'obesità, aggiunge ancora Valerio Nobili, responsabile di malattie epato-metaboliche all'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, "ha portato a un drammatico aumento delle patologie a essa legate, come il diabete di tipo 2 e la steatosi epatica non alcolica (Nafld) o fegato grasso, con i danni correlati che possono essere anche molto gravi soprattutto se trasferiti fino all'età adulta".
Fanno parte della chirurgia dell'obesità interventi laparoscopici di tipo restrittivo (riduzione della capacità gastrica) come la sleeve gastrectomy (asportazione di una porzione dello stomaco) o il bendaggio gastrico, ed interventi di tipo malassorbitivo (che puntano ad ottenere una riduzione dell'assorbimento intestinale di grassi e amidi) come il By-pass gastrico o la diversione bilio-pancreatica, generalmente indicata nei casi estremi di 'superobesità' con Bmi>50.
(Wel/ Dire)